LONDRA (Reuters) - Il gruppo delle commodity Glencore sta rivedendo la sostenibilità delle attività sul piombo nel suo impianto di Portovesme, in Sardegna, a causa dei prezzi elevati dell'energia elettrica, ha riferito una fonte di settore a conoscenza del dossier.

La società sta ritardando per questo le operazioni di manutenzione previste nei prossimi mesi, ha aggiunto la fonte.

L'impennata dei prezzi dell'energia elettrica dopo l'invasione dell'Ucraina da parte della Russia, soprattutto in Europa, ha costretto alla chiusura e alla sospensione delle attività di molte fonderie, soprattutto di alluminio e zinco ad alta intensità energetica.

Nel novembre 2021, la Glencore ha sospeso le attività di solfuro di zinco presso l'impianto di Portovesme, ma ha continuato a produrre zinco di riciclo e piombo.

Le attività di recupero dello zinco, in cui vengono lavorati gli scarti delle acciaierie, non sono a rischio perché non hanno un elevato fabbisogno energetico, ha aggiunto la fonte.

La Glencore sta valutando altri possibili utilizzi dell'impianto di piombo, tra cui quello di riciclare le batterie dei veicoli elettrici.

Quest'anno le operazioni sul piombo hanno generato entrate da clienti legati da contratti annuali, ma per l'anno prossimo non è detto.

Il governo italiano ha cercato di proteggere le aziende dall'aumento dei prezzi dell'energia, ma la fonte ha detto che finora questo non è stato sufficiente a rendere sostenibili le operazioni sul piombo. 

Nella prima metà dell'anno, la Glencore ha prodotto 159.000 tonnellate di piombo in tre impianti, tra cui quello di Portovesme, secondo l'ultimo rapporto di produzione, che non fornisce i dati relativi alla produzione di ciascun sito.

(Tradotto da Luca Fratangelo, editing Francesca Piscioneri)