Alla chiusura, l'indice Shanghai Composite è sceso dell'1,56% a 3.361,30, estendendo le perdite registrate durante la sessione.

L'indice blue-chip CSI300 ha ceduto l'1,29%, con il sottoindice del settore finanziario e l'indice immobiliare in calo rispettivamente del 2,26% e del 2,88%, mentre il settore dei beni di prima necessità e il sottoindice sanitario hanno guadagnato rispettivamente lo 0,93% e l'1,78%.

L'indice minore di Shenzhen ha lasciato sul terreno il 2,07% e l'indice delle start-up ChiNext Composite ha chiuso in calo dell'1,596%.

Per punire la Cina per quelle che ha definito "azioni oppressive" su Hong Kong, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha ordinato ieri la revoca dello statuto speciale dell'ex colonia britannica secondo la legislazione Usa e ha inoltre firmato un disegno di legge approvato dal Congresso per penalizzare le banche che fanno affari con funzionari cinesi che attuano la nuova legge sulla sicurezza.

Pechino, in risposta, ha minacciato sanzioni di ritorsione a individui ed entità statunitensi.

"I catalizzatori chiave per la corsa al rialzo delle azioni di categoria A sono ancora intatti, ma mettiamo in guardia contro misure regolamentari a breve termine e il riaccendersi delle tensioni tra Stati Uniti e Cina", scrive in una nota Laura Wang, equity strategist di Morgan Stanley.

L'indice di Hong Kong Hang Seng ha chiuso invariato a 25.481,58.