I guadagni, incoraggiati dai media statali, sono stati alimentati dai segnali di una rapida ripresa dell'economia cinese post coronavirus, dalle riforme del mercato dei capitali e dall'immissione sempre più rapida di fondi stranieri.

L'indice Shanghai Composite ha chiuso a -1,95% a 3.383,32, mentre quello delle blue-chip CSI300 ha perso l'1,81%. L'indice delle start-up ChiNext Composite ha chiuso a +0,754%.

People's Insurance of China e tre aziende tech quotate in Cina hanno riferito che i loro maggiori azionisti statali hanno in programma di ridurre le partecipazioni, smorzando così il sentiment generale degli investitori.

La mossa giunge dopo che le autorità di vigilanza hanno inasprito i controlli sui finanziamenti e i media cinesi statali hanno consigliato agli investitori di essere prudenti.

A minare ulteriormente il sentiment anche la notizia che gli Stati Uniti hanno imposto sanzioni nei confronti di un funzionario cinese di primo piano per presunti abusi sui diritti umani nei confronti degli uiguri musulmani, mossa che potrebbe inasprire ulteriormente le tensioni fra Washington e Pechino.

L'indice Hang Seng di Hong Kong chiude in ribasso dell'1,8% a 25.727,41 punti.