Il mercato ha fiducia limitata nella strategia di crescita del leader mondiale nella distribuzione di prodotti dentali. Henry Schein ha anche un forte franchising nella distribuzione medica, con particolare attenzione ai piccoli studi medici, alle cliniche e ai centri ambulatoriali. In questi due segmenti, il gruppo beneficia di economie di scala e del famoso vantaggio competitivo dell'"effetto rete".

Gli altri due segmenti di attività del gruppo sono il software per la pratica dentistica e la fabbricazione di prodotti come gli impianti dentali. I volumi d'affari sono incomparabilmente più bassi rispetto alla distribuzione, ma la crescita è più rapida e i margini molto più interessanti.

È in questi segmenti a più alto valore aggiunto che il management intende accelerare. E farebbe bene a farlo, poiché il prezzo dell'azione è fermo da nove anni, riflettendo una crescita lenta delle vendite e degli utili. Dal 2015 gli utili per azione sono aumentati in media solo dell'1% su base annua, nonostante il gruppo abbia riacquistato aggressivamente le proprie azioni sul mercato.

Se guardiamo il bicchiere mezzo pieno, possiamo notare che l'attività rimane estremamente stabile e la generazione di cassa ottimale. Su base diluita, il numero di azioni in circolazione è passato da 168 a 131 milioni tra il 2015 e il 2014. Il mercato, dal canto suo, continua a valutare il gruppo a venti volte gli utili, più o meno intorno alla sua media storica.

È su base forward che il mercato è più scettico, con il titolo scambiato a meno di 15 volte gli utili previsti da alcuni analisti tra due anni. Questi ultimi riprendono in larga misura il piano strategico del management, che punta a una crescita annuale delle vendite del 6-8% e a una crescita degli utili per azione del 10-11% grazie allo sviluppo di segmenti a più alto valore aggiunto. I dentisti tra i nostri lettori avranno le loro idee in merito.

Spesso percepita come un rischio, l'aggregazione dei professionisti indipendenti in cooperative che mettono in comune i costi di acquisto dei loro membri potrebbe, al contrario, rappresentare una grande opportunità. Se da un lato questo sviluppo rischia di mettere sotto pressione i margini, dall'altro dovrebbe far gravitare le cooperative verso i grandi distributori come, appunto, Henry Schein o Patterson.