HF Sinclair ha riportato giovedì un utile trimestrale che ha battuto le stime degli analisti, grazie alla lavorazione di volumi più elevati di petrolio grezzo e alla forza delle sue unità di lubrificanti e midstream, che hanno compensato il crollo dei margini di raffinazione.

L'azienda si unisce ai rivali Phillips 66 e Valero che hanno registrato profitti trimestrali inferiori rispetto all'anno precedente, ma che hanno battuto le stime sugli utili grazie ai maggiori volumi di greggio lavorati.

La produzione della raffineria di HF Sinclair, ovvero la quantità totale di greggio lavorato, è stata di 676.610 barili al giorno (bpd) nel secondo trimestre conclusosi a giugno, rispetto ai 598.970 bpd dell'anno precedente.

Le raffinerie statunitensi hanno aumentato la capacità di lavorazione al 93,5% nel trimestre, rispetto al 91% dello stesso periodo dell'anno precedente, secondo la U.S. Energy Information Administration, sulla base delle aspettative di un aumento della domanda che non si è concretizzato.

La domanda di carburante è stata sotto pressione nel corso del trimestre, a causa del rallentamento dell'attività manifatturiera e dell'aumento dell'offerta di carburante rinnovabile.

Mentre i margini lordi delle raffinerie di HF Sinclair sono scesi a 11,33 dollari al barile rispetto ai 21,99 dollari dell'anno precedente, l'utilizzo delle raffinerie è stato in media del 93,6%, rispetto all'81,7%.

L'utile di base rettificato del segmento di raffinazione di HF Sinclair è sceso del 74,5%. Le vendite di prodotti raffinati sono aumentate a 666.250 bpd da 598.180 bpd.

Il segmento midstream dell'azienda ha registrato un aumento del reddito di quasi il 44,5% grazie a volumi più elevati, mentre è aumentato anche il reddito della sua unità di lubrificanti.

Su base rettificata, HF Sinclair, con sede a Dallas, ha guadagnato 78 centesimi per azione nel secondo trimestre, rispetto alle stime degli analisti di 71 centesimi, secondo i dati LSEG. (Relazioni di Seher Dareen a Bengaluru; Redazione di Shounak Dasgupta)