IAC possiede Dotdash Meredith, il più grande editore digitale e cartaceo d'America, oltre a marchi come il Daily Beast e la piattaforma di servizi di cura Care.com.
Il fatturato è sceso del 15% a 1,11 miliardi di dollari, battendo di poco le stime degli analisti, in un mercato pubblicitario difficile. Le entrate di Dotdash Meredith, la sua attività più grande, sono scese dell'11% a 417,5 milioni di dollari, con un calo delle entrate digitali e della stampa rispettivamente del 4% e del 16%.
Tuttavia, queste performance hanno rappresentato il miglior risultato su base annua dal primo trimestre del 2022, secondo l'azienda.
L'EBITDA consolidato rettificato è cresciuto dell'83% rispetto all'anno precedente, con una crescita degli utili core rettificati presso la piattaforma di servizi domestici Angi e Dotdash Meredith.
"Abbiamo fermato lo scivolamento dei ricavi digitali e non ci aspettiamo un ulteriore calo da qui in poi, poiché la crescita del traffico sui marchi principali è tornata", ha dichiarato il CEO Joey Levin in una lettera agli azionisti.
Per il trimestre conclusosi il 30 settembre, IAC aveva 1,4 miliardi di dollari in contanti, equivalenti e titoli negoziabili, e 2 miliardi di dollari in debito a lungo termine.
IAC è una delle numerose grandi aziende del settore dei media che stanno pubblicamente sollevando preoccupazioni sul possibile impatto dell'intelligenza artificiale generativa (GAI) sull'industria editoriale.
La GAI è un tipo di intelligenza artificiale che genera nuovi contenuti o dati in risposta a una richiesta, o domanda, da parte di un utente.
In ottobre, gli avvocati di IAC e Dotdash Media hanno presentato dei commenti all'Ufficio del Copyright degli Stati Uniti, in risposta allo studio dell'Ufficio sulle leggi sul copyright e sulle questioni politiche sollevate dalla GAI.
Le aziende hanno scritto della "minaccia esistenziale" che il GAI rappresenta per l'editoria digitale, "e per estensione per la salute e la vitalità di Internet stesso come ecosistema informativo predominante della società, e in ultima analisi per il pubblico che informa". (Relazioni di Helen Coster a New York e di Manya Saini a Bengaluru; Redazione di Krishna Chandra Eluri)