In un contesto economico-finanziario sempre più sfidante, cresce il numero di CFO che si avvale dello strumento del factoring per disporre in tempi brevi della liquidità che occorre per sostenere lo sviluppo aziendale. In virtù della volatilità dei mercati, diventa, ad esempio, sempre più difficile prevedere i flussi in entrata e quindi formulare con sufficiente sicurezza budget coerenti, senza contare che l'ingresso in segmenti inesplorati implica la creazione di relazioni con nuovi clienti, la cui puntualità nei pagamenti non può essere immediatamente valutata.

Ricorrere ai classici finanziamenti - le aziende lo sanno fin troppo bene - può presentare, dunque, alcuni fattori di svantaggio rispetto alle esigenze immediate del business. Innanzitutto, non sono sempre facili da ottenere: un'organizzazione, specie nello scenario attuale, deve poter offrire agli istituti di credito una serie di garanzie prima di accedere al credito. E anche qualora questo venisse concesso, il disbrigo delle pratiche sarà costato tempo e risorse preziose.

Non bisogna poi dimenticare che ogni operazione andata a buon fine altera la posizione finanziaria dell'impresa, che risulta più esposta sul piano debitorio e quindi con minor margine d'azione nel momento in cui si presentasse la necessità di chiedere ulteriori prestiti. Ultimo, ma non per importanza, il tema della tempestività : le opportunità da cogliere e le minacce da mitigare sono evenienze tipiche del breve e del brevissimo termine, e i meccanismi di accesso al credito tradizionali spesso non consentono di reggere i ritmi dell'innovazione e del risk management.

Un'alternativa agli strumenti tradizionali: la crescita del factoring in Italia

Un'alternativa c'è, ed è per l'appunto il factoring. Si tratta di uno strumento attraverso il quale le imprese possono cedere a operatori finanziari qualificati i crediti vantati su fatture emesse e incassare immediatamente l'importo (tutto o in parte) dichiarato sul documento di vendita. In questo modo, a fronte di una fee da versare per riscattare il servizio, le organizzazioni hanno la facoltà di rendere costanti e prevedibili i flussi di cassa senza dover attendere le tempistiche dei classici finanziamenti, e senza minare la posizione debitoria.

Non stupisce dunque che anche in Italia il factoring stia conoscendo una larghissima diffusione. Secondo l'Osservatorio credito commerciale e factoring (Credifact) di Assifact, l'associazione italiana per il factoring, il mercato alla fine di agosto del 2023 ha registrato un turnover cumulativo pari a 181 miliardi e 730 milioni crescita del 1% rispetto all'anno precedente. Assifact ha poi commissionato a KPMG un'indagine per sondare l'opinione delle imprese rispetto allo strumento.

Le piccole imprese, in particolare, tendono a ricorrere al factoring come garanzia dei crediti commerciali, mentre le organizzazioni medio-grandi lo vedono come un metodo per ottimizzare il capitale attraverso l'eliminazione dei crediti dal bilancio. A spingere il mercato nazionale del factoring ci sono soprattutto i vantaggi sul piano dei tempi di incasso delle fatture emesse: le aziende che hanno partecipato all'indagine rivelano infatti che solo la metà dei crediti vantati nei confronti di clienti italiani viene incassata entro 90 giorni. La situazione è decisamente migliore sul mercato internazionale, dove la quota di crediti incassati nei 90 giorni sale a oltre l'80%.

I tempi brevi e la sicurezza con cui vengono erogati i fondi sono del resto tra i fattori segnalati come principali benefici generati dallo strumento, insieme alla garanzia di ottenere i crediti e l'elevata professionalità dei soggetti che gestiscono il servizio. Le società che ricorrono all'uso del factoring si dichiarano soddisfatte (32%) o molto soddisfatte (55%), pur mettendo in luce alcuni limiti dello strumento: in qualche caso si segnalano fee elevate, costi interni di gestione, e difficoltà di integrazione con i sistemi ERP aziendali.

Factoring, un approccio basato sulla tecnologia con un tocco umano

Scegliere dunque il partner giusto per ottimizzare l'utilizzo del factoring e adattarlo alle specifiche esigenze aziendali è fondamentale. Ma quali sono le caratteristiche di un operatore finanziario che possono aiutare le imprese a bilanciare pro e contro nel momento in cui accedono allo strumento?

Franco Marcarini, Head of Factoring di illimity, non ha dubbi: "Dal mio punto di vista serve una tecnologia avanzata, ma con il 'tocco umano'. La cessione del credito ha fatto passi da gigante anche per merito della digitalizzazione dei processi, ma non può essere affrontata in modo impersonale". Marcarini ricorda come l'offerta di servizi di factoring di illimity sia partita l'1 luglio 2019, mettendo a segno da subito ottime performance: 740 milioni di euro nel 2020, 1,2 miliardi di euro nel corso del 2021, e 1,85 miliardi nel 2022.

"Anche per l'anno in corso ci aspettiamo un sensibile incremento, ma ribadisco: non è solo merito della tecnologia che ci supporta. La verità è che possiamo contare su una serie di professionisti che, facendo leva su soluzioni e processi digitali, riescono a costruire e soprattutto a mantenere relazioni di valore con tutti gli attori della filiera, e in particolare con i CFO delle aziende che scelgono il servizio".

La richiesta del potenziale cliente può naturalmente essere configurata online, abbattendo i tempi e i costi di inoltro della pratica ed enfatizzando la semplicità dell'esperienza, ma all'onboarding digitale segue sempre una serie di attività - dall'analisi dei debitori alla processazione e autorizzazione delle fatture, fino all'erogazione vera e propria - condotte rigorosamente in modo manuale da persone in carne e ossa. "Tutto ciò non mina affatto l'efficienza del servizio: mediamente, se riceviamo una fattura entro mezzogiorno, nel pomeriggio siamo in grado di finanziarla", precisa Marcarini, che sottolinea quanto la componente umana sia essenziale soprattutto nella gestione dei rapporti con i debitori.

"Penso sia risultato fondamentale anche l'aver sviluppato una copertura del servizio su tutto il territorio nazionale, con una struttura supportata da intermediari e operatori creditizi, che consentono di valutare immediatamente lo stato di salute delle organizzazioni, soprattutto per quanto riguarda PMI e startup innovative.

È anche grazie a questa rete che siamo tra i pochi player nazionali a offrire l'opzione dell'anticipo su contratto, uno strumento ancora più flessibile dell'anticipo fatture, ideale per le aziende che stanno esplorando nuovi mercati e nuovi segmenti di business", aggiunge Marcarini.

"Pensiamo, per esempio, a un calzaturificio che finalizza un ordine per la produzione di 100mila scarpe in un mercato extra-UE, per produrre le quali occorre un macchinario ad hoc che l'azienda, al momento, non può permettersi. In una situazione del genere, tipicamente, non sussisterebbero i presupposti per ottenere un finanziamento da una banca tradizionale. L'impresa può invece fare leva sull'anticipo su contratto per richiedere, tramite il meccanismo del factoring, un anticipo della quota fatturabile previste dall'ordine (di solito il 20-25%) che potrà essere utilizzato per acquistare il macchinario stesso, preparare la fornitura e spedirla.

L'anticipo sarò poi restituito nel momento in cui la fattura viene saldata - tutta o in parte - dal cliente. Flessibilità e capacità di andare incontro, caso per caso, alle reali esigenze del business. Sono questi, per noi", chiosa Marcarini, "i veri vantaggi del factoring".

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