(Alliance News) - Le piazze europee chiudono contrastate, mercoledì, con il Mib che termina la sessione sotto la parità e vede il comparto oil posizionarsi nuovamente sul fondo sotto le pressioni del Brent che, a fine giornata, scambia a USD78,47 al barile, alimentando le persistenti preoccupazioni su una possibile recessione.

Il FTSE Mib, quindi, ha chiuso in rosso dello 0,1% a 24.241,35.

Il FTSE 100 di Londra cede lo 0,4% a 7.489,19, il CAC 40 di Parigi è in verde frazionale a 6.687,95 e il DAX 40 di Francoforte cala dello 0,5% a 14.276,97.

"Con la Cina che inizia a moderare le sue restrizioni Covid, c'è la speranza che la sofferenza economica in Occidente venga controbilanciata da un rimbalzo della crescita guidato dall'Asia", ha commentato Joshua Mahony di ING.

Nel frattempo, sul fronte delle banche centrali, la Bank of Canada ha aumentato il tasso di 50 punti base, con il comitato che ha mantenuto il proprio impegno a ridurre ulteriormente l'inflazione nonostante i recenti cali.

La banca centrale ha quindi alzato il target per il tasso overnight al 4,25%, per il tasso bancario al 4,50% e per il tasso sui depositi al 4,25%.

L'aumento è stato in linea con il consenso del mercato citato da FXStreet.

"Proprio come negli USA, negli ultimi mesi abbiamo assistito al ribasso dell'IPC canadese, ma resta da vedere fino a che punto questo andrà a finire. Da qui è probabile che la BoC si avvicini al suo tasso terminale, con i mercati che prevedono che un aumento di 25 punti base a gennaio potrebbe essere la mossa finale prima di sedersi e attendere le ripercussioni", ha concluso l'esperto.

Tra i listini minori italiani, il Mid-Cap cede lo 0,1% a 39.702,48, lo Small-Cap cala dello 0,3% a 27.883,24 e l'Italia Growth chiude in rosso dello 0,7% a 9.326,11.

Sul listino principale, Amplifon e Hera rimangono nei quartieri alti e chiudono entrambe in attivo del 2,0% e del 2,4%.

Bene anche FinecoBank, che termina su dello 0,4%. La banca ha fatto sapere che nel mese di novembre la raccolta netta si è dimostrata solida a EUR480 milioni. "L'asset mix evidenzia la tendenza dei clienti a continuare nel proprio percorso di investimento anche in una fase di mercato particolarmente incerta, e vede la componente gestita attestarsi a EUR336 milioni, con un forte interesse verso un nuovo fondo protetto lanciato da Fineco Asset Management", si legge nella nota diffusa.

Banca BPER segna un più 0,5%. La banca ha informato che dal 7 dicembre verrà avviato un programma di acquisto di azioni proprie ordinarie che si prevede si concluderà entro il 28 febbraio 2023. Il programma di acquisto è a servizio del piano di assegnazione gratuita di azioni ordinarie BPER Banca al personale del Gruppo nel contesto del sistema incentivante MBO 2022, nonchè di eventuali pagamenti di fine rapporto.

Sul lato dei ribassisti, il comparto oil è il peggiore, con Saipem che chiude in rosso del 3,7%, e Tenaris che va giù del 2,2%. Anche Eni è sul fondo, in rosso dell'1,5%.

Nel segmento cadetto, Juventus chiude in rosso del 3,5%. Il titolo "paga le nuove rivelazioni sull'inchiesta penale, il dubbio sui debiti da parte di Deloitte e il timore di sanzioni ed esclusioni dalle coppe europee, che possono deprimere il fatturato", commenta Francesco Bonazzi.

"Secondo i revisori di Deloitte - aggiunge Bonazzi - anche a causa della cosiddetta Manovra stipendi, ci sarebbe una serie di debiti con i giocatori che non risultano a bilancio. Invece, la Juventus ribatte che, anche in base a una serie di pareri legali "autorevoli", era possibile spostare avanti nel tempo alcune poste e i giudizi di Deloitte si baserebbero su "interpretazioni e applicazioni di regole contabili che la società non condivide"".

Peggio fa solo Mutuionline, in rosso del 3,9%.

Bene invece Brunello Cucinelli, in vetta col 9,4%, seguito da Industrie De Nora, che chiude in attivo del 2,7%, e Sanlorenzo, che segna un più 2,6%.

Sullo Small-Cap, Eems termina in vetta con un più 6,3%. Venerdì, la società ha fatto sapere di aver emesso 714.285 nuove azioni ordinarie - aventi le medesime caratteristiche e i medesimi diritti delle azioni già in circolazione alla data odierna e godimento regolare - in favore di Negma Group Investment LTD.

Di conseguenza, il capitale sociale della società è pari a EUR1,8 milioni circa suddiviso in 455,8 milioni di azioni ordinarie quotate.

Fanno bene anche Netweek, su del 4,2%, e Caleffi, in verde del 3,9%.

Aeroporto Marconi - in rosso dello 0,3% - ha comunicato martedì di avere registrato a novembre 575.000 passeggeri, che segnano una leggera crescita sullo stesso mese del 2021 di circa l'8,0%, ma rappresentano un arretramento del 19% rispetto ai livelli pre-pandemia del 2019.

Fra le PMI, Illa chiude in fondo al listino, in rosso del 20%, con il prezzo a EUR0,0025.

DBA Group - giù dello 0,9% - mercoledì ha comunicato di avere ricevuto l'accettazione dell'offerta vincolante per l'acquisto del 100% delle quote della società di architettura e ingegneria General Planning, con sede a Milano.

Digital360 chiude in verde dell'1,2%. Mercoledì ha comunicato di aver concluso l'acquisizione di una quota pari al 51% della società argentina Emprendimientos Aereos, già annunciata al mercato il 25 gennaio scorso.

Il corrispettivo pagato per l'acquisizione è stato pari a EUR400.000 oltre la PFN che, "a ragione degli ottimi risultati di XONA conseguiti nell'anno, è creditoria per circa EUR500.000 e che pertanto comporta un esborso di circa EUR250.000 per il relativo 51%, una parte della quale - per circa EUR250.000 verrà pagata nei prossimi mesi.

Anche in chiusura, protagonista sul listino è Finlogic, che termina in rialzo del 62%. La società ha comunicato di aver ricevuto da parte di Credem Private Equity SGR la comunicazione della sottoscrizione di un accordo quadro finalizzato all'acquisizione dell'intero capitale sociale dell'emittente mediante la promozione, da parte di un veicolo societario controllato, direttamente o indirettamente, da Credem, di un'offerta pubblica di acquisto volontaria sulla totalità delle azioni ad un prezzo per azione pari a EUR12,00.

A New York, nel pieno degli scambi, il Dow Jones cede lo 0,1%, l'S&P è in ribasso dello 0,2% e il Nasdaq è in rosso dello 0,6%.

Tra le valute, l'euro passa di mano a USD1,0496 contro USD1,0502 di martedì in chiusura. La sterlina vale USD1,2178 da USD1,2223 di ieri sera.

Tra le commodity, il Brent vale USD78,47 al barile contro USD80,24 al barile di martedì sera. L'oro, invece, scambia a USD1.779,61 l'oncia da USD1.773,25 da ieri sera.

Nel calendario macro di giovedì, dal Giappone è atteso il PIL alle 0050 CET e, alle 0101 CET, dal Regno Unito, è la volta del bilancio RICS dei prezzi delle abitazioni.

Alle 1230 CET, dalla Spagna arriverà l'indice di fiducia dei consumatori spagnoli mentre, alle 1300 CET, è atteso il discorso della presidente della BCE Christine Lagarde.

Nel pomeriggio, dagli USA, alle 1430 CET, arriveranno le richieste iniziali di sussidi di disoccupazione mentre, alle 1630 CET, i dati sull'immagazzinamento del gas naturale.

Tra le società di Piazza Affari, non sono attesi particolari eventi.

Di Chiara Bruschi, Alliance News reporter

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