MILANO (MF-DJ)--Dopo la contrazione dello 0,1% t/t nel quarto trimestre del 2022, l'economia italiana potrebbe evitare una temporanea recessione tecnica nel primo trimestre del 2023. La pubblicazione odierna dei dati sulla fiducia di marzo ha fornito un'ulteriore prova provvisoria di un miglioramento su ampia base del sentimento economico, che comprende sia i consumatori che le imprese, forse confortato dal calo dei prezzi del gas.

Lo afferma Paolo Pizzoli, senior economist di Ing, puntualizzando che la fiducia dei consumatori è aumentata per il secondo mese consecutivo, colmando quasi il divario con i livelli pre-pandemia. Le famiglie sono piú fiduciose nella situazione economica attuale e nella sua evoluzione futura e sono meno preoccupate per la disoccupazione futura, ma sono meno convinte delle possibilitá di risparmio attuali e future. "Secondo noi la tenuta dell'occupazione sta contribuendo a sostenere la generazione di reddito, ma l'ondata di inflazione in corso, con quella sottostante che continua a crescere, incide negativamente sul reddito reale disponibile.

Sotto pressione, le famiglie potrebbero essere ancora costrette a penalizzare i risparmi per attenuare i consumi".

Sul fronte delle imprese, la sorpresa principale è arrivata dal settore manifatturiero, dove la fiducia ha registrato un aumento inaspettato. Gli ordini hanno confermato un piccolo miglioramento, ma è stata la componente attesa della produzione a registrare il guadagno piú rilevante del mese. Dal punto di vista settoriale, il miglioramento mensile è totalmente dovuto al settore dei beni di consumo, con una fiducia stabile nei beni intermedi e in leggero calo nei beni di investimento.

Il rimbalzo della fiducia nelle costruzioni è dovuto principalmente al guadagno della componente residenziale, che sta ancora beneficiando dell'effetto superbonus.

Sul fronte dei servizi, il miglioramento del clima di fiducia è principalmente guidato dalla componente turistica, dove gli ordini in corso e quelli previsti registrano sostanziali aumenti mensili. A quanto pare, la coda dell'effetto post-riapertura di Covid non è ancora finita.

Nel complesso, i dati sulla fiducia di oggi indicano che l'economia italiana si sta dimostrando piú resistente di quanto inizialmente previsto allo shock inflazionistico. I consumatori rimangono sotto pressione, ma la tenuta del mercato del lavoro e la timida accelerazione della dinamica dei salari orari stanno probabilmente aiutando a superare la tempesta dell'inflazione. Gli investimenti nell'edilizia sono ancora sostenuti dagli incentivi fiscali, mentre il quadro manifatturiero è meno chiaro, piú esposto agli sviluppi del contesto esterno.

"Riteniamo che nel primo trimestre del 2023 l'economia italiana riuscirá a registrare un lieve espansione del Pil. Poichè l'impatto della passata stretta monetaria non ha ancora colpito significativamente l'economia, gli sviluppi economici per il resto dell'anno rimangono incerti, con uno spazio limitato per accelerazioni sostanziali. Detto questo, la nostra attuale previsione di una crescita media del Pil dello 0,7% per il 2023 è ora soggetta a rischi al rialzo", conclude Pizzoli.

alb

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March 28, 2023 09:00 ET (13:00 GMT)