MILANO (MF-DJ)--Si alza nuovamente la temperatura sul mercato obbligazionario italiano. Lo spread Btp/Bund è tornato a quota 200 punti base, chiudendo, nel dettaglio, a 200,64 pb rispetto ai 194,304 pb di ieri.

In rialzo di 11 punti base il rendimento del decennale italiano al 3,14%, con l'inflazione che non smette di correre, pressa la Bce e dá sostegno ai falchi che vorrebbero un aumento del costo del denaro di 50 punti base da parte dell'Istituto di Francoforte e con gli investitori che prezzano sempre piú la necessitá da parte della Bce di una forte stretta monetaria per domare questo aumento dei prezzi.

L'indice dei prezzi al consumo nell'area euro è salito ancora a maggio, secondo la lettura preliminare, a +8,1% su base annua, superando nettamente le attese del consenso degli economisti a +7,6% a/a.

Il dato è in netta accelerazione rispetto al +7,4% di aprile. L'indice dei prezzi core, che esclude le componenti dell'energia, degli alimenti e dell'alcool, è salito del 3,8% su base annuale, in accelerazione rispetto al +3,5% a/a di aprile e al di sopra di quanto atteso dal consenso (+3,5% a/a).

Il problema dell'inflazione nell'area dell'euro "sta peggiorando", commentano gli economisti di Commerzbank. L'aumento "è stato anche piú forte del previsto", con i prezzi di energia e generi alimentari in particolare che "sono aumentati notevolmente", continuano gli esperti, sottolineando però che "anche l'inflazione di fondo è ulteriormente aumentata".

Le misure governative come la riduzione temporanea delle tasse su benzina e diesel e il biglietto scontato per il trasporto pubblico in Germania "non cambieranno questa situazione, perchè abbasseranno solo temporaneamente il tasso di inflazione", dicono gli esperti di Commerzbank. Finchè il conflitto in Ucraina non termina, "è probabile che i prezzi dell'energia rimangano elevati".

Per Bert Colijn, Senior Economist Eurozone di Ing, l'inflazione "è aumentata su tutta la linea grazie alla continua volatilitá del mercato energetico a seguito delle sanzioni, all'impennata dei prezzi dei generi alimentari e all'aumento dell'inflazione core a causa dell'aumento dei prezzi delle aziende per gli prezzi elevati alla produzione". Le sanzioni petrolifere annunciate ieri dall'Ue "si aggiungono alle aspettative che i prezzi del petrolio rimangano su livelli elevati". Questo "ritarderá il calo dell'inflazione headline".

I dati odierni infine "aumentano ancora una volta la pressione sulla Bce per porre fine alla sua politica monetaria estremamente accomodante", concludono da Commerzbank.

Ieri, il capo economista della Bce Phillip Lane "ha cercato di chiudere la porta all'ipotesi di un aumento da 50 punti base a luglio, preferendo il percorso graduale della presidente Christine Lagarde di 25 punti base a luglio e 25 pb a settembre", spiega Colijn, secondo cui anche se questo sembra un affare fatto, "questa sorpresa nell'inflazione core e gli sviluppi delle sanzioni porteranno senza dubbio i falchi a cercare di mettere nuovamente piede nella porta per un ritmo piú veloce di inasprimento".

alb

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May 31, 2022 12:03 ET (16:03 GMT)