MILANO (MF-DJ)--La striscia di sorprese al rialzo dell'inflazione italiana è proseguita in giugno, alimentata ancora una volta dall'energia, insieme ad altri fattori legati alla riapertura. "Prevediamo che il picco possa essere raggiunto nel corso del terzo trimestre del 2012, ma i rischi sono al rialzo".

Lo afferma Paolo Pizzoli, senior economist di Ing, puntualizzando che nella sua stima preliminare per giugno, l'Istat riporta un'inflazione al consumo dell'8% a/a (era il 6,8% a maggio), il livello piú alto dal gennaio 1986. Anche l'inflazione di fondo, che esclude l'energia e gli alimentari freschi, ha registrato un'accelerazione al 3,8% a/a (dal 3,2% di maggio), confermando che il trasferimento a valle delle pressioni da costi nella filiera dei prezzi sta continuando.

A ben vedere, puntualizza l'esperto, il principale motore del rally dell'inflazione rimane la componente energetica, ora trainata dai beni energetici non regolamentati (+39,9% dal 32,9% di maggio), dal momento che la parte dei beni regolamentati si è stabilizzata su livelli elevati (+64%) grazie ai passati interventi sulle imposte sui carburanti e su parte della struttura dei costi fissi della bolletta da parte del governo.

Come giá visto negli ultimi mesi, le pressioni sul costo dell'energia si stanno ripercuotendo su altre voci del paniere dei consumi. I prezzi degli alimentari hanno continuato ad accelerare (ora al 9,1% dal 7,4% di maggio), così come i servizi ricreativi (al 5% dal 4,4% di maggio) e i servizi di trasporto (al 7,2% dal 6% di maggio).

Le persistenti tensioni sul mercato dell'energia continuano a destare preoccupazione, aggiunge Pizzoli. Poichè i passati interventi amministrativi del governo hanno potuto solo rallentare la crescita dei prezzi, è probabile che la pressione per fare di piú aumenti. Certo, il governo ha appena approvato l'estensione della tassa sull'energia e dei tagli ai costi fissi fino alla fine del terzo trimestre del 2012, ma questo probabilmente non sará sufficiente a impedire che i recenti picchi dei prezzi del gas colpiscano famiglie e imprese. "Prevediamo che ciò metterá ulteriore pressione nel dibattito sul tetto ai prezzi dell'energia, sia a livello locale che europeo".

Un altro dato che emerge dal comunicato odierno è che "l'effetto riapertura" continua ad accelerare, forse alimentato dalla prima stagione turistica su larga scala in tre anni. Pressati dall'aumento dei costi dei fattori produttivi, alberghi e ristoranti stanno rivedendo i loro listini prezzi, forse scommettendo su una ricomposizione dei consumi in corso, che sembra supportata dai dati dell'ultima indagine sui consumatori. Senza dubbio il reddito disponibile reale delle famiglie è sempre piú sotto pressione e in tempi incerti non crediamo che queste vorranno esaurire il bacino residuo di extra-risparmio ereditato dagli anni della pandemia.

Tuttavia, agendo sotto un forte vincolo di bilancio, potrebbero modificare il loro modello di consumo, passando temporaneamente dai beni durevoli a quelli non durevoli e ai servizi durante i mesi estivi.

Dopo la pubblicazione dei dati di giugno, l'ereditá statistica per l'inflazione media del 2022 è ora al 6,4% e per l'inflazione di fondo al 2,9%. "Dopo i dati sorprendentemente forti di giugno, rivedremo inevitabilmente al rialzo le nostre previsioni di inflazione per il 2022.

Riteniamo che l'inflazione complessiva raggiungerá il suo picco nei mesi estivi e scenderá gradualmente a partire dal quarto trimestre del 2012, con un dato medio di circa il 7% per il 2022. Inutile dire che ulteriori pressioni sul fronte energetico con l'arrivo della stagione fredda aggiungerebbero ulteriori rischi di rialzo a questo profilo provvisorio", conclude Pizzoli.

alb

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July 01, 2022 12:00 ET (16:00 GMT)