MILANO (MF-DJ)--La presidente di Taiwan, Tsai Ing-wen, è arrivata ieri a New York per la sua prima visita negli Stati Uniti in più di tre anni, di fronte alle minacce di Pechino, secondo cui i politici americani che interagiranno con lei potranno essere oggetto di ritorsioni non specificate.

La visita offre a Tsai una rara opportunità di promuovere l'isola democratica di fronte al suo più importante sostenitore, gli Stati Uniti. La presenza della presidente negli Stati Uniti non è ufficiale, in linea con la politica statunitense nei confronti della Cina, ed è tecnicamente considerata un transito, secondo i funzionari statunitensi.

Diverse decine di persone con bandiere di Taiwan e degli Stati Uniti fuori dall'hotel di Tsai ieri pomeriggio erano in inferiorità numerica rispetto a centinaia di sostenitori di Pechino con bandiere cinesi che sono stati tenuti dall'altra parte della strada dalla polizia. Alcuni portavano cartelli in cui Tsai veniva definita una traditrice. "Abbasso Tsai Ing-wen", è stato urlato attraverso un altoparlante. I sostenitori della presidente di Taiwan hanno gridato: "Forza Taiwan!".

Tsai non incontrerà i membri di alto livello dell'amministrazione Biden, hanno detto i funzionari statunitensi avvertendo Pechino di non reagire in modo eccessivo, dato che la presidente ha visitato gli Stati Uniti in sei occasioni precedentemente. La visita potrebbe, tuttavia, suscitare una reazione rabbiosa da parte di Pechino. La Cina considera Taiwan parte integrante del suo territorio e sostiene che qualsiasi interazione con Tsai o altri suoi leader da parte delle autorità statunitensi violi gli accordi diplomatici. Pechino, però, non controlla Taiwan e dice che sta monitorando la visita con la determinazione di difendere la sua sovranità nazionale e l'integrità territoriale.

"Il viaggio non è tanto un transito, ma un tentativo di propagare l'indipendenza di Taiwan", ha detto la portavoce del ministero degli Esteri cinese, Mao Ning, aggiungendo che "il problema non è che la Cina reagisca in modo eccessivo, ma che gli Stati Uniti siano oltraggiosamente conniventi e sostengano i separatisti che vogliono l'indipendenza di Taiwan". L'atteso incontro di Tsai con il presidente della Camera Kevin McCarthy la prossima settimana a Los Angeles si rivelerà probabilmente l'aspetto più consequenziale della visita in due parti della presidente taiwanese negli Stati Uniti. Tra le visite a New York e in California, Tsai sarà in Guatemala e in Belize, due dei 13 Paesi che riconoscono diplomaticamente Taiwan. I tour sono i suoi primi da quando la pandemia ha bloccato i viaggi internazionali generalmente limitati di Tsai, che l'hanno portata l'ultima volta negli Stati Uniti a metà del 2019.

Ieri un funzionario dell'ufficio politico cinese di Taiwan ha avvertito che qualsiasi incontro tra Tsai e McCarthy scatenerà una risposta, anche se non ha specificato quale forma avrà la reazione. "Ci opponiamo fermamente a questo e prenderemo sicuramente misure per rispondere", ha detto ai giornalisti Zhu Fenglian, portavoce dell'ufficio cinese per gli affari di Taiwan. La scorsa estate la Cina ha emesso avvertimenti simili di fronte alle aspettative di una visita a Taiwan da parte del predecessore di McCarthy, Nancy Pelosi. Dopo la visita di due giorni di Pelosi lo scorso agosto, insieme a cinque parlamentari del Partito Democratico, la Cina ha dato il via a esercitazioni di guerra intorno a Taiwan culminate con un blocco simulato dell'isola.

La Casa Bianca ha descritto la visita programmata di McCarthy con Tsai come privata e non ufficiale e ha affermato che non dovrebbe portare a una forte risposta da parte di Pechino. John Kirby, il coordinatore per le comunicazioni strategiche del Consiglio di sicurezza nazionale, ha affermato che l'amministrazione è "consapevole che le cose sono tese in questo momento" ma non c'è "alcun motivo per cui questo transito contribuisca ad alcuna di quelle tensioni".

cos


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March 30, 2023 05:42 ET (09:42 GMT)