ROMA (MF-DJ)--Unità di intenti nel condannare l'invasione russa dell'Ucraina e nel sostegno a Kiev. ll conflitto ai confini orientali dell'Europa e la sicurezza energetica hanno dominato la prima visita di Mario Draghi alla Casa Bianca da presidente del Consiglio.

Il faccia faccia, il primo dal bilaterale dello scorso ottobre in occasione del G20, è stato anticipato da un tweet del presidente statunitense Joe Biden: "Non vedo l'ora di riaffermare l'amicizia e la forte collaborazione tra le nostre due nazioni e discutere del nostro continuo sostegno all'Ucraina". Messaggio reiterato durante la conversazione nella Sala Ovale dando all'Italia un ruolo fondamentale di ponte tra le due sponde dell'Atlantico. "Una Ue forte è nel nostro interesse", ha detto Biden. Draghi si candida dunque a essere il collante tra le posizioni americane sull'Ucraina, molto tranchant, e quelle espresse di recente dal premier francese Emmanuel Macron che ha voluto gettare acqua sul fuoco, invitando indirettamente la Casa Bianca ad abbassare i toni su Putin.

Per Draghi, che oggi riceverà il riconoscimento di politico dell'anno dall'Atlantic Council, l'aggressione russa ha portato a un cambio di marcia nell'Unione europea. "Eravamo vicini e ora siamo ancora più vicini e so che possiamo contare sul vostro sostegno come un sincero amico dell'Ue e dell'Italia". Unanime la condanna all'aggressione lanciata da Mosca. "Putin pensava di dividerci, ma ha fallito", hanno detto entrambi i leader, con il presidente del Consiglio italiano che, anzi, ha sottolineato come "la guerra in Ucraina ha ulteriormente rafforzato l'unione" tra Roma e Washington.

Sul tavolo del bilaterale, legata alla crisi ucraina, anche la questione energetica, in particolare la diversificazione nel medio lungo periodo degli approvvigionamenti. A oggi gli Usa forniscono già all'Italia circa il 10% delle importazioni di gas naturale liquefatto (Gnl), un volume che il governo intende aumentare.

Il viaggio statunitense del premier potrebbe servire anche a sostenere possibili investimenti statunitensi nella penisola. Per esempio di Intel, pronta investire 4,5 mld di euro per aprire in Italia un centro di assemblaggio di chip, oppure la compagnia farmaceutica Moderna.

La società biotecnologica statunitense ha annunciato l'intenzione di ampliare la rete commerciale in sei Paesi del Vecchio Continente: Belgio, Danimarca, Norvegia, Paesi Bassi, Polonia e Svezia. Da tempo sono in corso fitti colloqui anche in Italia.

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May 11, 2022 05:10 ET (09:10 GMT)