MILANO (MF-DJ)--S&P vede un 2022 parzialmente sereno per le banche italiane. Qualche nuvola si addenserà sul livello di stock dei Non peforming loans che a breve aumenterà rispetto al 2021 e sulla redditività che rimarrà bassa ma in linea con la media delle banche Ue. Il contesto economico favorevole, tuttavia, sosterrà la corsa del comparto che, a fronte di questo panorama benevolo, rischia di rimandare i compiti a casa essenziali per il suo sostentamento, ovvero la revisione dei modelli di business, l'aumento della redditività e la riduzione dei costi.

E' questa l'analisi fatta da S&P nelle parole di Mirko Sanna in un incontro coi giornalisti dedicato alle previsioni sul futuro del sistema bancario.

Nel corso del 2022 - stima Sanna - si materializzerà l'impatto sugli Npl che non si è visto fino ad ora. Ci sarà una crescita dei flussi dei nuovi crediti deteriorati ma sarà gestibile e non avrà niente a che fare con quanto successo in passato. Al netto di operazioni straordinarie che - come già annunciato da alcune banche - avverranno, lo stock di Npl crescerà. Le cessione potranno portare tuttavia a una stabilizzazione dello stock a livello organico.

Le perdite su crediti nel 2022 sono previste in linea con quelle del 2021 per poi scendere nel 2023. Il calo delle moratorie è un dato positivo e implica che le imprese in difficoltà sono un numero inferiore rispetto a quanto ci si attendeva l'anno scorso.

Il tallone d'Achille per le banche italiane è ancora una volta la redditività che a livello strutturale rimarrà bassa: il contesto in questo caso non aiuterà granché in quanto nel 2022 i tassi rimarranno bassi. Intesa Sanpaolo e Mediobanca sono gli istituti di credito con la maggior redditività prevista dall'agenzia di rating nel 2022, seguite da Unicredit, a sua volta sul podio.

La digitalizzazione - prosegue Sanna - porterà con sé una riduzione dei costi operativi ma rimarrà difficile ridurre nel complesso la base dei costi.

La base di capitale rimarrà solida ma subirà una lieve flessione in quanto le banche, venuto meno lo stop Bce, ricominceranno a distribuire i dividendi.

All'orizzonte si vede la concentrazione del sistema bancario: l'M&A tra le banche di medie dimensioni è infatti un processo inevitabile.

Quali le priorità per il 2022 e quali i rischi? Secondo Sanna in un contesto economico più favorevole le banche potrebbero sedersi su apparenti allori e perdere il focus sui fattori strutturali da correggere: ovvero il recupero di efficienza, i maggiori ricavi e la necessità di lavorare sul business model a 360 gradi.

In questa fase, invece, gli istituti non devono perdere di vista il miglioramento dell'It e devono essere proattive nella gestione del portafoglio crediti. Le banche di medie dimensioni sono quelle che soffriranno di più dell'impatto dirompente della tecnologia e saranno costrette a fare maggiori investimenti (a fronte di minori economie di scala).

Per le banche mantenere la fiducia del mercato è essenziale in quanto beneficiano della fiducia nella ripresa e nel sistema Paese in misura maggiore rispetto alle colleghe europee.

Alle principali banche italiane è stato attribuito un outlook positivo. Il giudizio non è automaticamente collegato al rating del sovrano ma è chiaro che molti fattori sono simili e legati al contesto economico di riferimento e al miglioramento delle prospettive.

cce

claudia.cervini@mfdowjones.it

MF-DJ NEWS

1312:53 gen 2022

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January 13, 2022 06:54 ET (11:54 GMT)