MILANO (MF-DJ)--I risultati del terzo trimestre delle banche italiane sono stati solidi. I margini di interesse più ampi riflettono i tassi più elevati, le spese operative e il costo del rischio sono sotto controllo, i trend della qualità degli attivi sono intatte e le banche mantengono solide riserve di capitale; tendenze che dovrebbero continuare nel 2023.

Il rendimento medio del patrimonio netto nel terzo trimestre per le otto banche del campione Scope (Intesa Sanpaolo, UniCredit, Banco Bpm, Banca Monte dei Paschi di Siena, Mediobanca, Bper Banca, Credito Emiliano e Banca Popolare di Sondrio) è stato del 7,1%. I fattori chiave per la forte performance sono stati il rimbalzo del margine di interesse, una forte gestione dei costi e accantonamenti a basso rischio.

D'altra parte, la volatilità dei mercati finanziari ha continuato a penalizzare i proventi da commissioni e negoziazione, che hanno registrato una tendenza al ribasso per la maggior parte delle banche nel terzo trimestre, e la debolezza dei mercati finanziari ha continuato a pesare sulle vendite di prodotti di gestione patrimoniale, sui volumi gestiti e sulle commissioni di performance. Ma le commissioni bancarie e di pagamento sono cresciute sulla scia di un'economia italiana resiliente, assistita da una stagione turistica che ha beneficiato della piena riapertura post-pandemia.

"Se l'economia prende una brutta piega, le banche sono ben capitalizzate. Le maggiori banche italiane detenevano un buffer Mda medio per i requisiti Cet 1 di circa 590 punti base a settembre 2022, un livello che riteniamo confortevole", ha affermato Alessandro Boratti, analista del team di istituzioni finanziarie di Scope.

Alcune banche dispongono di riserve significative per i requisiti patrimoniali e per gli obiettivi interni, quindi possono continuare a perseguire piani di distribuzione e persino dividendi una tantum o riacquisti di azioni proprie. Le autorità di vigilanza hanno tuttavia mostrato un certo disagio per l'inasprimento delle prospettive economiche, esortando le banche a essere prudenti sulle ipotesi macroeconomiche e caute sui piani di distribuzione.

"Non ci aspettiamo una ripetizione dei divieti generalizzati sulle distribuzioni come accdaduto nel periodo della pandemia di Covid-19, ma ci schieriamo con l'opinione delle autorità di vigilanza secondo cui, di fronte a una maggiore incertezza macroeconomica, impegni di pagamento aggressivi potrebbero ridurre il margine di manovra delle banche", ha affermato Boratti. "I buffer confortevoli sono un fattore che supporta le nostre valutazioni in Italia. Una significativa riduzione delle riserve di capitale avrebbe implicazioni negative per i profili di credito delle banche".

Nonostante il deterioramento del contesto macro, Scope rimane costruttivo sulle prospettive per il 2023. "La visibilità è migliorata e poiché i tassi di mercato si sono spostati verso tassi ufficiali più alti del previsto, le prospettive di reddito per le banche sembrano più rosee", ha affermato Boratti. "Un aumento dei tassi di interesse superiore alle attese potrebbe far aumentare il reddito da interessi netti fino al 25% nel 2021". I mutuatari, nel frattempo, sono resilienti, anche grazie alle misure del governo per mitigare il costo dell'aumento dei prezzi dell'energia. Le banche non vedono ancora segnali di deterioramento della qualità del credito.

cce

MF-DJ NEWS

1717:13 nov 2022


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November 17, 2022 11:14 ET (16:14 GMT)