MILANO (MF-DJ)--Come quello occidentale anche il sistema finanziario islamico è bancocentrico. Nel mondo risultano operative 235 banche islamiche, di cui 9 nei 27 Paesi dell'Unione Europea, con un'ampia presenza a Londra.

Lo rileva uno studio di Davidia Zucchelli, dell'International Research Network della Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo, che analizza le caratteristiche della finanza islamica ponendole a confronto con quelle della finanza tradizionale. Rispetto al capitalismo e alle banche occidentali, che affondano le radici nei secoli, la finanza/economia islamica è esperienza relativamente recente.

Si rileva anche il diffondersi nel mondo di sistemi bancari collaterali (Shadow banking system), i quali, benché comprendano al loro interno anche tipologie di intermediari la cui operatività non appare immediatamente critica, di fatto hanno determinato una perdita di controllo sul sistema da parte di varie autorità di vigilanza nazionali e quindi, di fatto, hanno favorito in modo sconsiderato l'uso della cosiddetta finanza creativa.

Anche le banche islamiche - spiega una nota - ricevono i depositi e finanziano la clientela, imprese e famiglie, ma con rilevanti specificità: non è previsto - nella quasi totalità dei casi - l'obbligo di rimborso/non vi è debito. Il modello di finanza islamica si basa sul principio profit and loss sharing cioè sulla partecipazione agli utili e alle perdite derivanti dagli investimenti dei propri clienti; non pagano gli interessi, ma è prevista la partecipazione ai risultati della banca;

è consentita la finalità di custodia, ma è fatto divieto di tesaurizzare.

L'accumulazione di risorse finanziarie non è consentita dalla legge islamica. Il denaro ha valore cioè non in sé, ma solo come strumento utile per lo sviluppo e la crescita, e non può essere accantonato, deve essere fatto circolare.

L'inclusione finanziaria nei Paesi islamici è proporzionale ai livelli di reddito: è molto elevata nei paesi del Golfo (oltre l'80% della popolazione adulta) e in Malesia (85%). Negli altri paesi asiatici le percentuali sono molto più modeste ma in aumento (al 50% in Bangladesh e Indonesia, ferma al 21% in Pakistan).

Rimane invece molto marcato il gap di inclusione finanziaria delle donne rispetto agli uomini in tutti i Paesi islamici.

Un ultimo confronto è posto tra la finanza islamica e la finanza etica: il sistema finanziario islamico è regolamentato completamente dalla Legge islamica, mentre nella finanza etica vi è un codice comportamentale etico-religioso ispirato a valori religiosi (di matrice cristiana). Entrambi si ispirano a modelli non di pura competitività tra i soggetti economici, di mera efficienza e di profitto utilitaristico, ma di cooperazione sociale e di complementarietà.

red/cce

MF-DJ NEWS

0811:13 giu 2021

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June 08, 2021 05:14 ET (09:14 GMT)