(Alliance News) - Lunedì, le principali Borse europee proseguono le negoziazioni al ribasso, dopo la pubblicazioni dei dati sul settore delle costruzioni e su quelli relativi alle vendite retail per l'Eurozona.

Così, il FTSE Mib è in rosso dello 0,9% a 26.712,36, il Mid-Cap cede l'1,0% a 44.229,77, lo Small-Cap è in ribasso dello 0,4% a 29.948,17, mentre l'Italia Growth è in verde frazionale a 9.593,66.

In Europa, il CAC 40 di Parigi cede l'1,6%, il FTSE 100 di Londra è in ribasso dello 0,9%, mentre il DAX 40 di Francoforte è in ribasso dell'1,2%.

Tra le notizie macroeconomiche, le vendite al dettaglio nell'Eurozona sono diminuite del 2,7% su base mensile a dicembre, il calo maggiore dall'aprile del 2021, dopo un aumento dell'1,2% a novembre, a dimostrazione che l'aumento dei prezzi e dei tassi di interesse sta pesando sulla spesa dei consumatori.

A dicembre 2022 rispetto a dicembre 2021, l'indice delle vendite al dettaglio corretto per il calendario è diminuito del 2,8% in nell'area dell'euro e del 2,5% nell'UE.

Per quanto riguarda il settore delle costruzioni, l'indice PMI nelle costruzioni dell'Eurozona è aumentato a 46,1 a gennaio da 42,6 di dicembre, indicando un miglioramento dell'attività delle costruzioni che rimane tuttavia al di sotto di 50,0 e quindi in contrazione, come rilevato dai dati pubblicati lunedì da S&P Global.

Per l'Italia, all'inizio del 2023 il settore edile ha continuato a contrarsi. L'attività totale e i nuovi ordini di gennaio hanno entrambi continuato a ridursi, con i dati raccolti che hanno attribuito ciò alla debolezza della domanda e all'attuale incertezza relativa allo schema governativo del superbonus.

Così, l'indice PMI di S&P Global per il settore edilizio italiano - che monitora le variazioni su base mensile della produzione totale del settore - a gennaio e per il secondo mese consecutivo, è rimasto al di sotto della soglia neutra di non cambiamento di 50,0, attestandosi a 48,2 da 47,0 a dicembre.

Sul Mib, fa meglio di tutti Telecom Italia, su del 2,0%. La scorsa settimana la società ha comunicato che il consiglio di amministrazione ha deciso di convocarsi nuovamente il 24 febbraio prossimo per decidere in ordine all'offerta non vincolante ricevuta da KKR per NetCo.

Bene anche Intesa Sanpaolo, su dell'1,4%. Venerdì, il consiglio di amministrazione ha approvato i risultati d'esercizio e consolidati al 31 dicembre, chiuso con un utile netto trainato dagli interessi netti che ha raggiunto EUR5,5 miliardi, escludendo il de-risking Russia/Ucraina. Nel secondo semestre 2022 è stata ridotta del 68% - circa EUR2,5 miliardi - l'esposizione verso la Russia, scesa sotto lo 0,3% dei crediti a clientela complessivi del gruppo.

Azimut Holding è in rosso dello 0,8%. La società ha fatto sapere venerdì che parteciperà come lead investor all'aumento di capitale, da EUR15,0 milioni, di Capitual, al fine di supportarne l'espansione internazionale.

Sul Mid-Cap, Anima Holding cede lo 0,3% dopo aver fatto sapere lunedì che la raccolta netta di risparmio gestito - escluse le deleghe assicurative di Ramo I - del gruppo nel mese di gennaio 2023 è stata positiva per EUR34,0 milioni.

A fine gennaio le masse gestite complessivamente dal gruppo si attestano quindi a oltre EUR182,43 miliardi, in calo rispetto a EUR201,70 miliardi registrati al 31 gennaio 2022.

Acea è in rialzo dello 0,2% dopo aver fatto sapere venerdì aver concluso la riapertura dell'emissione obbligazionaria in formato Green effettuata il 17 gennaio 2023 - tasso 3,875%, scadenza 24 gennaio 2031 - per un importo pari a EUR200 milioni.

Webuild cede lo 0,3%. Venerdì ha comunicato di aver firmato il contratto per l'acquisto di Clough, rilevando oltre EUR4 miliardi di backlog e garantendo 1.100 posti di lavoro.

Sullo Small-Cap, Tesselis è in rosso dell'1,8% dopo aver reso note, venerdì sera, le dimissioni con decorrenza del 1°febbraio di Cristiana Procopio e Alberto Trondoli dalla carica di consigliere di amministrazione della società, per motivi di natura personale.

Risanamento - in rosso dell'1,4% - ha fatto sapere giovedì di aver preso visione dei risultati preliminari per il 2022, per cui la società ha riportato un risultato netto negativo per EUR53,8 milioni da EUR24,9 milioni nello stesso periodo dell'anno precedente.

Tra le PMI, ErreDue scambia in rialzo dell'1,7%. Venerdì ha fatto sapere di aver firmato un contratto per la realizzazione di un impianto di 750 mc/H di azoto iperpuro con un'azienda "tra le più importanti realtà, a livello nazionale ed internazionale", attiva nel settore della metallurgia.

Il contratto di vendita, il cui importo è pari a circa EUR900.000.

Eles è in verde del 9,4% dopo aver fatto sapere, venerdì, che l'aumento di capitale da EUR6,5 milioni circa, da espletarsi tramite l'emissione di 3,8 milioni di nuove azioni, al prezzo unitario di EUR1,70, approvato giovedì dal board, è stato interamente sottoscritto.

Growens sale del 4,3%. Venerdì il consiglio di amministrazione approvato la sottoscrizione di un accordo vincolante per la cessione del ramo d'azienda di Growens relativo alla business unit MailUp e delle partecipazioni detenute in Contactlab Spa, Acumbamail SL, MailUp Nordics A/S e la sua controllata Globase International Aps a TeamSystem Spa per un controvalore complessivo pari a EUR70 milioni su base cash/debt free.

Nusco va in asta di volatilità dopo essere salito di oltre il 15%. La società ha fatto sapere lunedì che i ricavi pre-consuntivi consolidati al 31 dicembre 2022 risultano pari a circa EUR50,8 milioni. Il portafoglio ordini da evadere alla data del 31 dicembre 2022 risulta essere pari EUR10,5 milioni.

Doxee non scambia ancora. Venerdì ha comunicato l'ingresso di Simest - società del gruppo CDP che sostiene l'internazionalizzazione delle imprese italiane - nel capitale sociale della propria controllata austriaca Doxee CEE GmbH, con una quota di minoranza pari al 42%.

A New York, venerdì, il Dow Jones ha chiuso in rosso dello 0,4% a 33.926,01, l'S&P ha guadagnato l'1,0% a 4.136,48, mentre il Nasdaq ha raccolto l'1,6% a 12.006,96.

Tra le valute, l'euro passa di mano a USD1,0760 contro USD1,0833 di venerdì in chiusura. La sterlina vale invece USD1,2024 da USD1,2071 di venerdì sera.

Tra le commodity, il Brent vale USD80,81 al barile contro USD81,14 al barile di venerdì sera. L'oro, invece, scambia a USD1.885,50 l'oncia da USD1.867,23 l'oncia di venerdì in chiusura.

Nel calendario macroeconomico di lunedì, nel pomeriggio, dagli States, alle 1730 CET è prevista l'asta dei buoni del Tesoro a tre mesi.

Di Claudia Cavaliere, Alliance News reporter

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