MILANO (MF-DJ)--Cambiano i consumi culturali ai tempi di Covid-19 e il digitale (canali, eventi, prodotti) si impone nel mondo del libro.

È quanto emerge da tre indagini presentate oggi, in un evento organizzato da BookCity Milano, Intesa Sanpaolo e Associazione Italiana Editori (AIE) e trasmesso in streaming sulla pagina Facebook di BookCity Milano.

"Da ormai un decennio BookCity, ad un tempo, promuove e testimonia lo stato dell'editoria, e quindi della cultura, attraverso una presenza capillare e diffusa sull'intero territorio in cui opera. È evidente come una ricerca sull'evoluzione dei consumi culturali durante la pandemia interessi precipuamente BookCity e costituisca stimolo per far fruttare al meglio propensioni e suggerimenti che la pandemia ha posto in luce", dichiara Piergaetano Marchetti, Presidente dell'Associazione BookCity Milano, che ha aperto l'incontro I consumi culturali ai tempi di Covid-19.

"La presentazione online delle ricerche sui consumi culturali ai tempi del Covid-19 - ha sottolineato il presidente di AIE Ricardo Franco Levi - è il primo passo di una più stretta e permanente collaborazione e del coinvolgimento di AIE in BookCity Milano, una manifestazione che ha saputo imporsi nel corso degli anni con una sua formula originale che rispecchia la vitalità e la ricchezza di questa città, all'avanguardia nel panorama editoriale italiano".

Nel dettaglio, nei mesi passati, il digitale ha permesso a numerosi italiani di sperimentare la fruizione di eventi online che dichiara di aver iniziato proprio durante il lockdown svolgendo molte attività come assistere a concerti (64%), eventi artistico-culturali (64%), conferenze (61%), opere teatrali (59%), presentazioni di libri (57%) e visitare mostre (62%). I nuovi fruitori hanno quindi superato quanti erano abituati alla cultura in precedenza. Anche la lettura ha trovato più spazio, soprattutto nelle fasce d'età più giovani: complessivamente il 41% ha letto libri, e-book o ascoltato audiolibri in misura maggiore rispetto al passato. Interessante l'impatto sulla fruizione della cultura in futuro: il 50% preferirà la frequentazione dal vivo; il 25% ritiene che continuerà a fruire della cultura anche online e il 9% rimarrà sull'online. Tuttavia, il 16% dichiara che diminuirà tutte le forme di fruizione a favore di altre socialità diventate nuovamente possibili.

"La ricerca realizzata da Intesa Sanpaolo con Ipsos indica chiaramente che il digitale, dopo il boom iniziale legato al lockdown, è ormai a pieno titolo una straordinaria opportunità di accesso all'offerta culturale, perché permette di allargare la platea a nuovi fruitori e raggiungere anche i più giovani. Tra le nuove modalità spiccano i podcast che in questi mesi hanno visto un enorme incremento di diffusione. Siamo stati la prima banca italiana a lanciare una piattaforma di podcast sul nostro sito di Gruppo. Intesa Sanpaolo On Air ha superato, in un anno di vita, il milione di ascolti e raggiunto la Top 5 delle classifiche di Spotify, Apple e Google Podcast. Raccontiamo voci, storie, idee su temi legati a cultura e futuro, sostenibilità, inclusione, formazione, lavoro. Un vero e proprio patrimonio culturale della modernità per raggiungere tutti, in particolare i giovani, per i quali, come rileva l'indagine, il podcast sta diventando il mezzo di elezione per avvicinarsi alla cultura", ha commentato Fabrizio Paschina, Executive Director Comunicazione e Immagine Intesa Sanpaolo.

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2119:28 giu 2021

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