MILANO (MF-DJ)--La cosmetica italiana, dopo anni di forte crescita, è stata pesantemente colpita dalla pandemia. Il settore mostra di avere in sé le energie per tornare a recuperare il terreno perso. La capacità innovativa è uno dei punti di forza della cosmetica italiana, insieme agli alti standard qualitativi, alla flessibilità e all'adattamento al contesto. E' premiante la presenza in Italia di filiere di fornitura complete e radicate. Digitale, R&S, sostenibilità, sicurezza e mercati esteri sono i principali driver di crescita del settore, da cogliere proseguendo lungo la via degli investimenti, materiali ma soprattutto immateriali, da accompagnare con adeguati programmi di formazione.

E' quanto emerge dal report sul settore della cosmetica curato dalla Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo.

La prima evidenza è che, dopo anni di crescita, la pandemia ha ridotto del 12,8% i fatturati del settore che, comunque, appare capace di recuperare terreno.

Sui risultati del 2020 pesano il calo della domanda interna (-10,2%) e le perdite nell'export (-16,5%). In forte difficoltà gran parte dei canali di vendita tradizionali, con l'eccezione di farmacie, grande distribuzione ed e-commerce.

In questo contesto sono emerse nuove abitudini di consumo: alla diminuzione dei prodotti di profumeria alcolica (-20%) ha corrisposto l'aumento delle tinture per capelli "fai da te" (+30%) e dei saponi liquidi (+38%); penalizzati rossetti e altri prodotti per il trucco delle labbra, a favore del make-up occhi; aumentata anche la domanda di prodotti per lo skincare. Si rileva anche una crescente attenzione verso i cosmetici a connotazione naturale e sostenibile e verso prodotti sicuri.

Il settore mostra di avere in sé le energie per tornare a recuperare, soprattutto grazie all'innovazione che, insieme agli alti standard qualitativi, alla flessibilità e all'adattamento al contesto, costituisce i punti di forza decisivi della cosmetica italiana. La cosmetica italiana presenta un'intensa attività di ricerca e sviluppo e ha mantenuto alto il suo impegno sul fronte dell'innovazione anche nel corso della crisi: il 40% delle imprese nel secondo semestre del 2020 ha aumentato gli investimenti in ricerca e sviluppo.

Le maggiori opportunità di crescita - prosegue lo studio - sono offerte dai mercati internazionali, con Cina e Stati Uniti che sono i primi due principali importatori mondiali (rispettivamente 8,1% e 9%). Il percorso di recupero sarà più lento in Europa e, in particolare, in Italia, dove - secondo le proiezioni della Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo - solo nel 2023 si tornerà sui livelli del 2019.

Decisiva, per la ripresa, è la presenza in Italia di filiere di fornitura complete e radicate. La pandemia ha messo a dura prova la tenuta delle filiere produttive della cosmetica: ad un allungamento dei tempi di pagamento, soprattutto nel Centro-Sud, è corrisposta una revisione delle politiche di acquisto, dirette soprattutto a diversificare e ampliare i mercati di approvvigionamento, come emerge da un'indagine condotta sulla rete di gestori di Intesa Sanpaolo tra ottobre e dicembre del 2020.

com/cce

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2511:56 feb 2021

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February 25, 2021 05:58 ET (10:58 GMT)