ROMA (MF-DJ)--Entra nel vivo il rinnovo del vertice di Cariplo, la maggiore fondazione di origine bancaria italiana oltre che il secondo azionista storico di Intesa Sanpaolo. In vista della scadenza dei due board (la commissione centrale di beneficenza e il consiglio di amministrazione) prevista per la primavera 2023, a breve arriveranno le candidature dei grandi elettori.

Quest'anno infatti, scrive MF-Milano Finanza, le terne degli enti locali potrebbero essere depositate in anticipo rispetto al termine ultimo del 31 dicembre. A muoversi, come previsto dallo statuto, saranno la Regione Lombardia, le Province e la Città Metropolitana di Milano. Si tratterà insomma del primo passaggio del processo che entro la fine di aprile porterà alla nomina del nuovo vertice e soprattutto del nuovo presidente.

Dopo l'arrivo di queste prime candidature Cariplo dovrà raccogliere le designazioni degli altri grandi elettori (società civile e terzo settore), mentre da gennaio entrerà nel vivo il lavoro della Commissione Statuto e Regolamenti che selezionerà un nome da ogni terna.

Gli occhi sono puntati sulla poltrona del presidente. Giovanni Fosti (che nel 2019 ha raccolto il testimone di Giuseppe Guzzetti) dovrà infatti lasciare l'incarico in base alle disposizioni del protocollo Acri-Mef.

Chi proporrà il nome del successore? Gli occhi sono puntati sulla terna che sarà presentata dalla Città di Milano (guidata dal sindaco Giuseppe Sala) da cui tre anni fa era stato estratto il nome di Fosti. Non solo; lo statuto della fondazione prevede che il presidente possa cooptare dall'esterno cinque amministratori nella nuova commissione, il che lascerebbe a Fosti lo spazio per designare un possibile successore nel caso in cui le candidature espresse dagli enti non avessero lo standing auspicato.

La partita si intreccerà poi con le nuove geografie del mondo politico lombardo e nazionale. Oggi più che in passato, si fa notare, il centrodestra ha il peso specifico per contare nel nuovo vertice di via Manin e in tal senso qualche decisione sta già maturando. Sul dossier sono al lavoro soprattutto le segreterie locali dei partiti che per la presidenza hanno l'ambizione di individuare nomi distanti dall'attuale vertice.

Restano poi in piedi le ipotesi emerse finora, anche se nessuna sembra aver preso davvero quota. Il presidente di Banco Bpm Massimo Tononi non ha per esempio ancora sciolto la riserva sul proprio futuro in piazza Meda (dove lo vorrebbero per un nuovo mandato diversi azionisti di peso), mentre il numero uno di Cdp Giovanni Gorno Tempini potrebbe ritenere più opportuno continuare a presidiare lo snodo strategico di via Goito. Quanto a Paolo Grandi, è difficile dire se questa volta l'attuale chief governance officer di Intesa Sanpaolo lascerà Ca' de Sass dove pure il suo contributo continua a essere prezioso per il ceo Carlo Messina.

I primi mesi del 2023 saranno caldi anche per il rinnovo della Crt di Torino. Qui, oltre all'uscente Giovanni Quaglia, per la presidenza sarebbero in corsa la manager Maura Leddi e l'attuale presidente di Prelios Fabrizio Palenzona, il cui nome in ambienti torinesi ha iniziato a circolare anche per la successione a Francesco Profumo alla guida dell'Acri.

red

fine

MF-DJ NEWS

0809:43 dic 2022


(END) Dow Jones Newswires

December 08, 2022 03:44 ET (08:44 GMT)