MILANO (MF-DJ)--Nella guerra che si sta combattendo sul risanamento del gruppo alimentare Ferrarini (e che è finita all'attenzione della Dg Competition Ue e del governo per il ruolo di Amco oltre che sui banchi del Parlamento e della commissione d'inchiesta sulle banche) si apre un altro fronte. Quello sindacale.

Ieri cinque esponenti della Rsu interna all'azienda di Reggio Emilia (non risulta essere coinvolta la rappresentanza della Cgil) hanno inviato un documento ai parlamentari che seguono il dossier, ovvero Michele Anzaldi (Italia Viva), Filippo Gallinella (M5S), Massimo Ferro (FI) e Giulia Centemero (Lega), oltre che a Carla Ruocco (M5S) in qualità di presidente della commissione parlamentare, per chiedere un confronto in merito alla situazione della società e soprattutto per mettere nel mirino la proposta targata Gsi/Bonterre-Opas, che ha il sostegno di Intesa Sanpaolo e Unicredit. Per le Rsu tale proposta comporterebbe «la perdita di 250 posti di lavoro del Gruppo Ferrarini Vismara, più del 50% dell'occupazione attuale».

Alle parole dei cinque membri delle Rsu ha risposto Gsi/Bonterre-Opas: «La nostra proposta non prevede tagli dell'occupazione e men che meno decapitazioni di 250 posti di lavoro o altre cifre assurde. Non riusciamo a spiegarci la fonte di queste falsità che non solo ci offendono, ma che riteniamo siano state create per allarmare i lavoratori e strumentalizzarli contro la nostra proposta, seria e ben finanziata. Sono stati messi sul piatto subito 60 milioni di euro di soldi veri, non promesse e parole per il futuro. Non ci risulta che da parte dell'altro gruppo interessato al concordato (Pini-Amcno, ndr) si sia proceduto con altrettanta concretezza, atteso che non esiste nessun progetto per uno stabilimento alternativo».

fch

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April 15, 2021 02:36 ET (06:36 GMT)