Monitor dei Distretti della Toscana

Direzione Studi e Ricerche

Gennaio 2021

Industry

Monitor dei distretti

Toscana

Gennaio 2021

Executive Summary

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Nota Trimestrale - n. 43

Tavole

5

Direzione Studi e Ricerche

Appendice metodologica

9

Industry Research

Sara Giusti

Economista

I dati del presente documento sono aggiornati al 10.12.2020

Per importanti comunicazioni si rimanda all'ultima pagina

Monitor dei distretti

Gennaio 2021

Executive Summary

  • Le esportazioni dei distretti toscani hanno mostrato segnali di recupero nel 3° trimestre e hanno contenuto il calo tendenziale al -8,7% contro una media dei distretti italiani del -4,9%.
  • Dei 20 distretti monitorati, 8 hanno chiuso i mesi estivi in territorio positivo e tutte le realtà (uniche eccezioni il Cartario di Lucca, che rallenta dopo i primi due trimestri in crescita, e le Macchine per l'industria tessile di Prato) hanno segnato un miglioramento rispetto al 2° trimestre.
  • Complessivamente nei primi nove mesi del 2020 il calo delle esportazioni distrettuali si è attestato al -25,0% con una riduzione di circa 3,8 miliardi di euro. La variazione tendenziale è più marcata della media italiana che si è attestata al -15,9%.
  • Buona tenuta del comparto agro-alimentare, guidato dal distretto dell'Olio toscano, che cresce in tutti e tre i trimestri, e dal Florovivaistico di Pistoia, che grazie alla ripresa dei mesi estivi conferma lo stesso valore delle esportazioni dei primi nove mesi del 2019.
  • Oltre agli incrementi registrati nei paesi interessati dalle commesse del distretto della Nautica di Viareggio (Isole Vergini, Isole Cayman, Grecia), è tornata a essere trainante la Cina, dove l'export distrettuale ha mostrato un incremento dell'85% nel 3° trimestre e del 3,8% nei primi nove mesi del 2020.
  • Tra le specializzazioni produttive regionali si rafforza il ruolo dei poli della farmaceutica e del biomedicale, che complessivamente nei primi nove mesi del 2020 hanno incrementato le esportazioni di oltre 680 milioni con una crescita tendenziale del 34,4%, a fronte della media italiana che ha registrato una sostanziale stabilità.

Nel 3° trimestre le esportazioni distrettuali toscane realizzano un importante rimbalzo e contengono il calo al -8,7% rispetto al trend mostrato nel 1° trimestre (-14,2%) e nel 2° trimestre (-48,7%): complessivamente nei primi nove mesi del 2020 le vendite all'estero dei distretti sono state pari a 11,5 miliardi con una riduzione del -25%(-3,8 miliardi di euro); il recupero nel 3° trimestre è stato un fenomeno diffuso, con 8 distretti sui 20 monitorati che sono tornati a crescere. Tra questi ci sono anche due distretti del sistema moda, che risulta tra i più penalizzati dalla crisi in corso.

Tra le province che presentano specializzazioni distrettuali, nel 3° trimestre si distinguono con risultati positivi il territorio di Lucca (+21%), grazie in particolare alla Nautica di Viareggio e all'Olio toscano, la provincia di Pistoia (+10%), trainata dal Florovivaismo, e la provincia di Siena (+12%), grazie soprattutto all'Olio toscano e alla ripresa della Camperistica della val d'Elsa.

Tra i mercati di destinazione spicca la crescita delle vendite in Cina (+85% nel 3° trimestre), guidate dai distretti della moda aretini, dalla Pelletteria di Firenze e dalle Macchine per l'industria cartaria di Lucca, oltre al ritorno in territorio positivo delle esportazioni verso Germania (+5,0%) e Regno Unito (+5,3%), trainate dal comparto agro-alimentare e dalla filiera del Cartario di Lucca. Anche i mercati che avevano mostrato dei cali più marcati nei trimestri precedenti hanno segnato un importante rimbalzo, dimezzando le perdite (che restano comunque rilevanti): in particolare la Svizzera contiene il calo nel 3° trimestre al -27,7% rispetto al -60,1% del trimestre precedente (mercato condizionato anche dal confronto con crescite rilevanti che avevano caratterizzato il 2019 come punto di massimo dal 2008), così come Hong Kong si attesta al -30,6% (vs. -60% precedente).

Il sistema moda si conferma come il comparto più rilevante in termini di esportazioni, ma anche quello che ha maggiormente sofferto degli effetti della crisi in corso perché più impattato dalle misure di contenimento, che hanno imposto la chiusura delle realtà produttive nei mesi primaverili, e dalle restrizioni ancora presenti nella componente a valle della distribuzione. Inoltre, i beni dei distretti della moda toscani, maggiormente posizionati sulle fasce dei beni di lusso, hanno risentito in modo più marcato delle limitazioni agli spostamenti e delle contrazioni dei flussi

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turistici. I distretti del sistema moda, dopo un 1° semestre particolarmente penalizzante (-38,8%), hanno contenuto il calo del 3° trimestre al -15,2%. A questo risultato hanno contribuito in particolare i distretti aretini della Pelletteria e calzature e del Tessile e abbigliamento, che nel 3° trimestre hanno ottenuto una crescita nelle esportazioni rispettivamente del 45,9% e del 49,5%, grazie ai progressi registrati soprattutto in Cina e probabilmente per effetto anche di politiche distributive e del completamento di investimenti logistici di un primario operatore dei distretti. Il mercato asiatico ha beneficiato di un efficace controllo dell'epidemia che si è riflesso anche in una ripresa dei consumi. Anche il distretto della Pelletteria e calzature di Firenze ha segnato un aumento significativo delle esportazioni verso la Cina nel 3° trimestre (+89%) e questi risultati sono confermati anche dalle dichiarazioni di alcuni dei principali player, che attestano crescite rilevanti nel 2° semestre. Tra i distretti del sistema moda è interessante sottolineare il risultato del distretto del Tessile e abbigliamento di Prato, che nel 3° trimestre ha segnato un calo tendenziale delle esportazioni del -8,7%, con un rimbalzo importante rispetto al -47,8% del periodo aprile- giugno: questo andamento ha interessato sia la componente del tessile (-4% nel 3° trimestre rispetto al -46% nel trimestre precedente), sia la componente dell'abbigliamento (-12% nel 3° trimestre rispetto al -50% nel secondo). Tra i distretti della pelletteria, invece, mostra ancora segnali di maggior difficoltà la Concia e calzature di Santa Croce sull'Arno con un calo nel 3° trimestre del -30%, probabilmente penalizzato dal posizionamento nella filiera che risente di una mancata attivazione e di possibili revisioni dei piani produttivi degli operatori finali. Un riferimento a parte merita il distretto dell'Oreficeria di Arezzo, che risente, oltre che delle misure restrittive per il contenimento della pandemia, anche delle quotazioni dei preziosi che hanno raggiunto livelli massimi con effetti depressivi sulla domanda. Inoltre, i consumi risentono della chiusura dei canali distributivi che non possono essere sostituiti facilmente con l'online e dell'annullamento delle cerimonie, che rappresentano un driver importante per questo settore. Il distretto ha comunque ottenuto un miglioramento nelle variazioni tendenziali ed è passato dal -76% del 2° trimestre al - 24% nel periodo luglio-settembre, con il ritorno alla crescita delle esportazioni dirette verso la Francia (+11,3%) e la Repubblica Dominicana (+11,8%) e risultati in netto miglioramento anche verso gli Stati Uniti (-2%). Ancora pesantemente negativi, invece, i valori esportati verso gli Emirati Arabi Uniti e Hong Kong.

L'unico comparto che chiude i primi nove mesi del 2020 con segno positivo è quello dell'agro- alimentare, che si conferma tra i più resilienti rispetto alla crisi in corso, sostenuto dai buoni risultati del distretto dell'Olio toscano (+3,8% nel 3° trimestre, +9,4% nei primi nove mesi del 2020), che cresce in tutti i primi mercati di riferimento e soprattutto nel mercato nord-americano (+9,7% negli Stati Uniti, +18,5% in Canada nel periodo gennaio-settembre), e del distretto del Florovivaistico di Pistoia, che grazie alla capacità di cogliere la ripresa dei mesi estivi (+33,4%) riesce a confermare i valori di esportazioni dei primi nove mesi del 2019 (-0,6%). Contiene le perdite, ma non riesce a tornare in positivo, il distretto dei Vini dei colli fiorentini e senesi, che chiude il 3° trimestre con un calo del -11%: sicuramente il distretto è stato impattato dalle limitazioni al canale Ho.Re.Ca, dalla chiusura delle enoteche e dai minori flussi turistici, ma è importante evidenziare che il 2019 era stato l'anno con il valore maggiore di esportazioni (711 milioni di euro) dal 2008 e che proprio nel 2019 i vini toscani complessivamente avevano superato la soglia di 1 miliardo di euro di esportazioni (terza regione dopo Veneto e Piemonte).

La ricerca di vacanze "sicure" dal punto di vista del contagio ha portato effetti positivi per i distretti toscani della nautica e della camperistica. La Nautica di Viareggio, maggiormente condizionata da commesse pluriennali, ha realizzato un incremento nelle esportazioni del 3° trimestre del 47,8%, che le ha permesso di contenere il ritardo rispetto ai primi nove mesi del 2019 al -4%. Anche il distretto della Camperistica della Val d'Elsa evidenzia nell'andamento dell'export (+4,2% nel 3° trimestre) i possibili benefici di un maggior ricorso alle vacanze in camper, fenomeno riscontrabile anche a livello europeo, dove nei primi nove mesi del 2020 le immatricolazioni di roulotte e camper sono cresciute del +6,5% (Fonte: European Caravan Federation).

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Intesa Sanpaolo S.p.A. published this content on 26 January 2021 and is solely responsible for the information contained therein. Distributed by Public, unedited and unaltered, on 26 January 2021 14:53:08 UTC