Aumentano, di conseguenza, anche le assunzioni programmate a fronte dei tagli, salendo a 3.500 rispetto alle iniziali 2.500 previste dall'accordo siglato lo scorso settembre al fine di gestire in maniera socialmente responsabile l'integrazione di Ubi in Intesa consentendo anche un ricambio generazionale, si legge in una nota.

Dopo la verifica svolta con le organizzazioni sindacali, Intesa comunica di aver deciso di accogliere tutte le richieste di uscita volontaria per pensionamento o tramite accesso al fondo di solidarietà.

Le 3.500 assunzioni saranno perfezionate entro il primo semestre del 2024.

Per il segreatario generale della Fabi Lando Maria Sileoni si tratta di un "ottimo risultato".

"In un contesto di notevole complessità vogliamo dare un segnale concreto improntato all'ottimismo verso il futuro" commenta l'AD di Intesa Carlo Messina.

(Valentina Za, in redazione a Milano Gianluca Semeraro)