(Alliance News) - Le maggiori piazze finanziarie del Vecchio Continente hanno chiuso in tiepido rialzo martedì, seppure con il permanente clima di incertezza derivante dalle recenti recenti paure legate alla tenuta delle banche, e con Piazza Affari che ha posizionato l'asticella dei punti su quota 26.300.

Le sale trading mostrano quindi ancora qualche perplessità, rallentando l'affondo sul lato degli acquisti, anche se la rilevazione degli asset di Svb da parte di First Citizens ha placato - in parte - gli animi degli investitori, alimentando la speranza che le tensioni sul settore si siano ormai alleviate.

Torna l'attenzione, ovviamente, anche sulle banche centrali. Martedì, nel FedWatch Tool della piattaforma CME Group, utilizzando i future anche in base all'effettivo tasso dei federal funds o EFFR, l'aumento del tasso principale per la riunione del 3 maggio ha una probabilità prezzata al 53% per la conferma nell'intervallo 475/500 bps. È invece al 47% la probabilità di un aumento nell'area 500/525 bps, un rialzo equivalente a 25 bps. Il target attuale è compreso fra 475 e 500 punti base.

Il principale supervisore della Banca centrale europea ha affermato che il trading "opaco" riguardante il segmento dei credit default swap sta danneggiando i prezzi delle azioni delle banche e potrebbe minacciare, e di conseguenza innescare, una corsa ai depositi.

Andrea Enria - presidente del consiglio di sorveglianza della BCE - spinge per una revisione del mercato dopo che i bruschi movimenti dei prezzi dei CDS hanno preceduto venerdì scorso un improvviso calo delle azioni di Deutsche Bank e di altri istituti di credito europei.

"Con pochi milioni puoi spostare lo spread dei CDS di una banca che ha attività da trilioni di euro e contaminare ovviamente i prezzi delle azioni e probabilmente anche i deflussi dei depositi", ha affermato Enria in una conferenza a Francoforte. "E' qualcosa che mi ha preoccupato molto", ha sottolineato il funzionario di Francoforte.

Così, il FTSE Mib, ha chiuso in verde dello 0,5% a 26.329,46, il Mid-Cap ha perso lo 0,1% a 42.251,35, lo Small-Cap ha ceduto lo 0,2% a 29.557,35 e l'Italia Growth ha finito poco sopra la parità a 9.332,74.

In Europa, il CAC 40 di Parigi ha chiuso in verde dello 0,1%, il FTSE 100 di Londra in rialzo dello 0,2% mentre il DAX 40 di Francoforte ha raccolto lo 0,1%.

Sul Mib, buona seduta per i bancari. Fra questi, UniCredit è avanzato del 4,4% a EUR17,15. La banca milanese ha comunicato martedì che la Banca Centrale Europea ha autorizzato il programma di riacquisto di azioni proprie da EUR3,34 miliardi. Ora, la palla passa ai soci, che il prossimo 31 marzo decideranno se dare il via libera al programma che, nel caso, verrà eseguito in due tranche da EUR2,34 miliardi e da EUR1,0 miliardo, con quest'ultima che dovrebbe partite nella seconda metà del 2023, poco dopo il completamento della prima tranche.

Intesa Sanpaolo - su dell'1,0% - ha comunicato lunedì di aver acquistato 128,2 milioni di azioni ordinarie proprie tra il 20 e il 24 marzo. Le azioni sono state rilevate al prezzo medio unitario di EUR2,3054, per un controvalore complessivo di EUR295,6 milioni.

Tenaris è invece avanzato del 3,0%, in scia la verde della vigilia con lo 0,9%.

Bene Eni, che ha chiuso raccogliendo l'1,9%. Da menzionare che sul titolo, martedì, ODDO BHF ha innalzato il fair value a EUR16,00 da EUR15,50.

DiaSorin è salito del 2,0% dopo aver fatto sapere lunedì che il consiglio di amministrazione ha approvato i risultati del 2022 riportando un utile netto di EUR240,1 milioni in calo dagli EUR310,7 milioni registrati nel 2021. L'utile adjusted ammonta invece a EUR318,7 milioni in calo da EUR356,9 milioni del 2021. Il cda ha approvato, inotre, la proposta di distribuzione di un dividendo ordinario per complessivi EUR61,5 milioni, pari a EUR1,10 per azione.

Sul Mid-Cap, a prevalenza rialzista, Carel Industries ha chiuso avanti del 4,2% a EUR24,80 dopo due sedute concluse fra i ribassisti.

Danieli & C ha invece raccolto l'1,5%, in scia al verde della vigilia con l'1,1%.

Juventus Football Club ha ceduto l'1,7%. Venerdì, la società ha esaminato e approvato la relazione finanziaria semestrale consolidata al 31 dicembre 2022 riportando ricavi per EUR276,2 milioni in aumento da EUR223,1 milioni dello stesso semestre del 2021/2022. La perdita ammonta a EUR29,5 milioni in diminuzione da una perdita di EUR112,1 del primo semestre dell'anno scorso.

Industrie De Nora ha invece ceduto il 4,6% a EUR17,16 per azione, posizionandosi sul lato dei ribassisti per la quarta sessione consecutiva.

Sullo Small-Cap, Pierrel ha marcato un rialzo del 3,3%, dopo due sedute concluse in passivo.

Borgosesia è avanzato dello 0,8%, in attesa della pubblicazione dei risultati previsti per domani.

Itway - su dello 0,6% - ha fatto sapere lunedì di aver chiuso il 2022 con un utile netto pari a EUR230.000 da EUR330.000, mentre il valore della produzione si attesta a EUR3,1 milioni da EUR2,4 millioni nello stesso periodo dell'anno precedente.

Fra i maggiori ribassisti si è visto Bioera, che ha ceduto il 6,7% a EUR0,1540 toccando il minimo di 52 settimane.

Tra le PMI, il board di Powersoft - su del 26% - martedì ha approvato il bilancio consolidato al 31 dicembre 2022, chiuso con un risultato netto consolidato positivo di EUR6,3 milioni, in crescita del 181% rispetto all'utile di EUR2,3 milioni registrato nell'esercizio 2021 e con un'incidenza sul fatturato pari al 13%.

Il consiglio di amministrazione propone all'assemblea degli azionisti un dividendo ordinario pari a EUR0,48 per azione rispetto a EUR0,15 dell'anno precedente. Verrà proposto inoltre un dividendo straordinario - a valere sulla riserva straordinaria - pari a EUR0,34 per azione.

Forti acquisti anche su Vimi Fasteners, che ha chiuso avanti del 14% in attesa dei riusultati in pubblicazione per mercoledì.

Radici Pietro Industries & Brands ha guadagnato l'8,1%. Il risultato netto del 2022 risulta positivo per EUR187.000 e si confronta con la perdita di EUR860.000 dell'anno precedente. I ricavi sono pari a EUR53,5 milioni, su del 21% rispetto a EUR44,23 milioni al 31 dicembre 2021.

Convergenze ha chiuso in rosso del 7,8% dopo aver comunicato lunedì che l'utile netto del 2022 è stato negativo per EUR800.000 contro l'utile di EUR200.000. I ricavi al 31 dicembre 2022 si attestano a EUR28,1 milioni, con un incremento del 53% rispetto a EUR18,4 milioni di fine 2021.

Go Internet ha invece chiuso in ribasso del 4,6% a EUR0,1650 e chiudendo per la settima volta sul lato dei ribassisti.

A New York, lunedì, il Dow Jones è in verde dello 0,2%, l'S&P sta cedendo lo 0,1%, mentre il Nasdaq è in rosso dello 0,6%.

Tra le valute, l'euro passa di mano a USD1,0845 contro USD1,0784 di lunedì in chiusura. La sterlina vale invece USD1,2345 da USD1,2273 di lunedì sera.

Tra le commodity, il Brent vale USD79,02 al barile contro USD76,47 al barile di lunedì sera. L'oro, invece, scambia a USD1.967,25 l'oncia da USD1.956,52 l'oncia di lunedì in chiusura.

Nel calendario economico di mercoledì, alle 1000 CET, è in arrivo il tasso di disoccupazione italiano mentre, alle 1110 CET, è prevista un'asta di BOT a 6 e 12 mesi.

Alle 1300 CET, dagli USA, occhi sul tasso sui mutui a 30 anni, alle 1630 CET sulle scorte di petrolio greggio, sul report sulle raffinerie EIA e sull'inventario di Cushing.

Alle 1900 CET, è in programma un'asta di buoni del Tesoro degli USA a sette anni.

Nel calendario societario, fra i numeri risultati in arrivo, sono previsti quelli di Borgosesia, Buzzi Unicem, Comal, EdiliziAcrobatica, Health Italia, Poste Italiane, Racong Force, Technogym, Websolute.

Di Maurizio Carta, Alliance News reporter

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