(Alliance News) - Le principali borse europee si muovono in rosso venerdì, prolungando il calo della sessione precedente, a causa delle preoccupazioni per la salute del settore bancario e per l'ulteriore inasprimento monetario da parte delle maggiori banche centrali.

Lo STOXX Europe 600 Banks è in calo di quasi il 5%, dopo che UBS e Credit Suisse sono state messe sotto esame in un'indagine del Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti per verificare se i bankers elvetici abbiano aiutato gli oligarchi russi a eludere le sanzioni occidentali.

Inoltre, l'eliminazione delle obbligazioni AT1 del Credit Suisse da USD17 miliardi avrà implicazioni "profonde" per le normative bancarie globali, ha affermato Bill Winters, amministratore delegato di Standard Chartered Bank.

Winters ha espresso il punto di vista in una conferenza di venerdì in una discussione sulle riserve di capitale delle banche a seguito della storica acquisizione del Credit Suisse mediata dall'autorità di regolamentazione. L'autorità finanziaria competente svizzera ha deciso di cancellare USD17 miliardi di obbligazioni AT1 come parte dell'accordo.

"Il problema non è tanto se l'autorità di regolamentazione ha fiducia nella nostra solvibilità...è se il mercato ha fiducia nella nostra liquidità", ha affermato Winters.

Così, il FTSE Mib segna un calo del 2,5% a 25.833,41.

In Europa, il FTSE 100 di Londra è in rosso dell'1,9%, mentre il CAC 40 di Parigi sta cedendo il 2,2% come il DAX 40 di Francoforte.

Fra i listini minori italiani, il Mid-Cap è in rosso dell'1,6% a 42.274,79, lo Small-Cap cede l'1,8% a 29.487,72 mentre l'Italia Growth cede lo 0,9% a 9.272,41.

Sul listino principale di Piazza Affari, cedono terreno i bancari. Fra i maggiori ribassisti si vede UniCredit che arretra del 5,8%, Intesa Sanpaolo con il 4,8% e FinecoBank con il 4,4%.

Fa ancora peggio Monte dei Paschi, che cede il 5,9% a EUR1,82. Giovedì ha fatto sapere che la presidente del consiglio di amministrazione Patrizia Grieco ha rassegnato le proprie dimissioni al rinnovo del proprio mandato, dopo aver assunto un nuovo incarico in un'altra società quotata. Le dimissioni sono a far data dal 26 marzo.

Fra i pochissimi rialzisti, DiaSorin avanza con l'1,0%, in attesa dei risultati in pubblicazione per lunedì.

Société générale ha portato al rialzo il fair value di Terna a EUR8,50 dal precedente EUR8,20. Il titolo è flat con prezzo a EUR7,50.

Sul segmento cadetto, Saras fa un passo indietro dell'1,2% a EUR1,38 facendo seguito alle due precedenti sedute chiuse in ribasso.

In coda si vede Banca Popolare di Sondrio, che segna un meno 4,3% a EUR3,79 e che nel time frame mensile mostra una contrazione del 16%.

Iren - in rialzo del 2,0% e migliore del listino - ha comunicato giovedì di aver chiuso il 2022 con un utile netto di EUR226 milioni, in calo del 25% rispetto a EUR303 milioni dell'anno precedente. Nonostante il calo dell'utile, il dividendo proposto dal board è in aumento del 10% su base annua, a EUR0,11 da EUR0,10 pagato l'anno scorso.

Alerion sale invece con l'1,0% a EUR29,95 dopo due sedute chiuse in ribasso.

Sullo SmallCap, Brioschi cede il 2,1% a EUR0,0748. Il titolo - che non stacca il dividendo dal 2019 - è in direzione per la terza sessione da concludere sul lato dei ribassiti.

d'Amico cede invece il 6,1% a EUR0,4585. La company - che manca allo stacco del dividendo dal 2016 - negli ultimi sei mesi ha raddoppiato il market cap.

Forza su Greenthesis, che avanza del 3,9% a EUR0,9290 facendo seguito a due sedute chiuse in rosso.

Il Sole 24 Ore - su del 5,4% - ha fatto sapere giovedì di aver chiuso l'esercizio 2022 con un "netto miglioramento" di tutti gli indicatori economico finanziari rispetto al 2021. Il risultato netto è pari a EUR500.000 da una perdita di EUR21,0 milioni del 2021. La società non chiudeva in utile da 14 anni.

Fra le PMI, prese di profitto su Gambero Rosso dopo le precedenti sedute positive in seguito ai buoni conti. Il titolo cede l'8,8%.

Go Internet cede invece oltre l'11%, prima di essere sospeso in asta di volatilità.

Farmacosmo sale invece del 2,9% a EUR1,64 per azione e con i risultati in arrivo per il prossimo mercoledì.

A New York, nella notte europea, il Dow è avanzato con lo 0,2%, il Nasdaq è salito dell'1,0%, mentre l'S&P 500 ha raccolto lo 0,3%.

Tra le valute, l'euro passa di mano a USD1,0735 contro USD1,0897 di giovedì in chiusura. La sterlina vale invece USD1,2207 da USD1,2326 di giovedì sera.

Tra le commodity, il Brent vale USD73,50 al barile contro USD76,64 al barile di ieri sera. L'oro, invece, scambia a USD1.994,35 l'oncia da USD1.993,09 l'oncia di ieri sera in chiusura.

Nel calendario economico di venerdì, nel pomeriggio, in USA, sono previsti diversi macro, tra cui l'indice PMI per terziario e manifatturiero, alle 1445 CET.

Di Maurizio Carta, Alliance News reporter

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