MILANO (MF-DJ)--L'impatto della crisi pandemica sul Pil degli Stati appartenenti all'Eurozona è stato molto variabile. Per tutti i Paesi dell'Eurozona il secondo trimestre 2020 ha rappresentato il minimo assoluto del ciclo, ma sia l'intensità della caduta, sia la ripresa successiva sono state molto diverse.

La variazione fra il quarto trimestre 2019 e il primo trimestre 2020, che include anche il rimbalzo successivo alla prima ondata di contagi e poi l'effetto delle restrizioni della stagione fredda, va da un minimo di -1,1% dell'Irlanda a un massimo di -9,8% per la Spagna. Per il totale dell'Eurozona, la contrazione cumulata è pari al 5,5%. Tale dispersione è molto più ampia rispetto a quella normalmente osservabile fra i tassi di crescita medi annui dei paesi membri. La perdita cumulata di valore aggiunto fra il primo trimestre 2020 e il primo trimestre 2021, calcolata come somma delle deviazioni in rapporto al livello del quarto trimestre 2019, va da un minimo del 6% (Irlanda) fino a un massimo del 55% (Spagna).

Lo scrive Intesa Sanpaolo in uno studio realizzato ad hoc aggiungendo che nel determinare la perdita complessiva di valore aggiunto durante la crisi pandemica, le condizioni di partenza (in particolare, la composizione settoriale dell'economia) sono state più rilevanti di qualsiasi altro fattore. Anche la politica fiscale ha giocato un certo ruolo, mitigando l'impatto iniziale: il contributo alla crescita è stato abbastanza simile, ma ciò significa che nei paesi mediterranei e in Austria, più dipendenti dal turismo, ha compensato una quota minore dello shock pandemico iniziale.

Il primo aspetto da indagare è se esiste una relazione fra l'andamento del Pil durante la crisi pandemica e l'intensità della pandemia, misurata sulla base della mortalità complessiva connessa a Covid-19. In teoria, dovremmo osservare una correlazione positiva fra variazione del Pil e mortalità, se le differenze di performance economica fossero imputabili alla scelta politica di evitare o ritardare l'adozione di misure restrittive (accettando una maggiore mortalità) per non penalizzare l'attività economica.

Tuttavia, Paesi come Finlandia, Irlanda, Olanda e Germania hanno registrato allo stesso tempo bassa mortalità e minore contrazione del Pil, mentre in Spagna, Portogallo e Italia livelli elevati di mortalità da Covid-19 sono associati ad elevati livelli di contrazione del Pil. Ciò appare sufficiente a negare l'ipotesi che le differenze di performance economica siano attribuibili a diverse preferenze politiche riguardo alla combinazione di eccesso di mortalità e riduzione dei redditi.

Al contrario, il grafico sembra suggerire piuttosto una debole relazione negativa fra mortalità e perdita di attività economica (in altre parole: ondate pandemiche più intense potrebbero essere associate a costi economici maggiori). Allo stesso tempo, il legame appare molto debole: in effetti, Slovenia, Italia e Belgio hanno avuto mortalità complessiva analoga, ma associata a costi economici molto diversi. Belgio, Francia e Germania hanno sperimentato un'analoga contrazione del Pil rispetto al quarto trimestre 2019, ma con livelli di mortalità che spaziano da 100 a 200 casi per milione di abitanti. Utilizzando come misura della perdita lo scarto cumulato fra il primo trimestre 2020 e il primo trimestre 2021 rispetto al quarto trimestre 2019 la relazione appare più forte, ma questo solo fattore riesce ugualmente a spiegare soltanto una minima frazione della varianza complessiva della perdita economica.

Un'altra possibilità è che la varianza degli impatti economici sia spiegata dalla diversa intensità delle misure di contenimento adottate dai governi. Utilizziamo come proxy dell'intensità di restrizione il valore medio fra il febbraio 2020 e il marzo 2021 dell'indice Google di mobilità verso strutture di commercio al dettaglio e di intrattenimento. Si evidenzia una correlazione positiva fra riduzione della mobilità e contrazione del Pil: Paesi Bassi e Finlandia, che sono state in grado di imporre meno restrizioni all'attività economica durante la crisi pandemica, hanno subito una contrazione del Pil inferiore rispetto a Regno Unito, Spagna, Portogallo, Austria e Italia, che mostrano una restrizione media largamente superiore. Tuttavia c'è allo stesso tempo anche una forte dispersione a parità di restrizione media (si confrontino Portogallo e Grecia con Belgio e Slovacchia, o la Spagna con l'Austria). Perciò, l'intensità della restrizione non è l'unico fattore in gioco, anche se può offrire una parziale risposta.

cce

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2016:02 mag 2021

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May 20, 2021 10:03 ET (14:03 GMT)