MILANO (MF-DJ)--"Il 2020 è stato un anno imprevedibile, conclusosi con un ampio pessimismo, bilanciato però da un incremento delle imprese che ripongono fiducia in una ripresa della situazione economica del Paese.

La situazione economica è giudicata ben più grave di quella finanziaria del 2008-2011, e l'orizzonte temporale per uscirne è medio-lungo: per 4 aziende su 10, ci vorrà un anno prima che la situazione possa normalizzarsi, per altre 4 il periodo sarà anche più lungo, 18 mesi o più, solo 2 su 10 sono più fiduciose".

Lo ha affermato Nando Pagnoncelli, presidente di Ipsos, intervenendo all'evento Motore Italia, organizzato da Intesa Sanpaolo.

"Nonostante le previsioni allarmanti, aggravate dalla grande incertezza sul futuro, le imprese riescono comunque ad intravedere all'interno della propria azienda più opportunità che rischi, e sicuramente - a differenza della precedente crisi - il recovery fund e l'attivismo delle banche centrali sembrano offrire una maggiore tranquillità. Inoltre, la pandemia ha fatto emergere l'urgenza di una maggiore digitalizzazione delle imprese, e le potenzialità che da questa possono derivare; anche il mercato italiano ha fatto intravedere opportunità di crescita, di sviluppo di nuovi canali, in cui avere spazio per il lancio di prodotti e servizi innovativi e, in generale, cogliere le sfide che il tema della sostenibilità lancia alle imprese", prosegue Pagnoncelli.

"La digitalizzazione sarà sicuramente centrale per la crescita; le aree che più verranno investite dalla digitalizzazione, sempre secondo le imprese, saranno l'area del customer care, del marketing e comunicazione, della gestione degli ordini, quindi quelle che governano la relazione col cliente. Nonostante la crescita dell'E-commerce generata dalla pandemia, il canale rimane ancora poco sviluppato dalle aziende italiane: oggi è utilizzato direttamente o tramite market place da meno di un'azienda su 3, mentre il 50% delle aziende ne rimane completamente escluso. C'è la diffusa credenza che l'E-commerce sia rilevante per chi faccia BtoC, ma la vera sfida da vincere è quella di sfruttare l'Ecommerce come volano per la crescita nel mondo BtoB. Rispetto agli investimenti in industry 4.0, 6 imprese su 10 raccontano di aver avviato investimenti, ma solo 4 su 10 lo hanno fatto in modo convinto, facendo emergere un possibile spazio per l'innovazione tecnologica, in particolare per quelle aziende che non comprendono appieno le potenzialità di queste sfide.

Un nodo centrale per le imprese è sicuramente l'apertura al cambiamento, fattore propulsore dell'innovazione e dell'evoluzione dell'azienda; questo aspetto è oggi soddisfacente per solo metà delle imprese, e per questo è fondamentale investire nel prossimo futuro, formando in modo più specifico il personale, accompagnandolo in un percorso di cambiamento culturale che lo porti ad essere non un freno, ma un attivatore di innovazione", aggiunge il presidente di Ipsos.

"La sfida futura cruciale per le imprese è quella della sostenibilità, che non è passata in secondo piano durante la pandemia anzi, è un tema sempre più noto anche presso la popolazione, oggi più attenta al comportamento sostenibile delle stesse imprese. La consapevolezza dell'evoluzione in atto verso un mondo più sostenibile è evidente alle imprese; 6 su 10 hanno avviato iniziative di sostenibilità, ma è una parte minoritaria quella che le ha inserite nelle proprie strategie di business, dimostrando di aver approcciato in modo convinto il tema. Le spinte verso uno sviluppo più sostenibile vengono dalle istituzioni e dai consumatori, ma sempre più spesso si sente lo stimolo propulsivo degli Esg, che valutano e valorizzano i fattori ambientali, sociali e di governance. Saranno sempre più centrali per l'azienda e diventeranno sempre più un criterio per le scelte di business aziendale", conclude l'esperto.

cce

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0513:21 mar 2021

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