ROMA (MF-DJ)--Carlo Messina continuerà a fare l'amministratore delegato di Intesa Sanpaolo almeno per altri 6 anni e non farà il ministro nel prossimo governo. Ma offre alcuni spunti programmatici al prossimo esecutivo: accelerare sul Pnrr aggiornandolo alle condizioni attuali, sostegno all'economia per evitare la recessione, non aumentare il debito e ridurre la dipendenza dagli acquisti di titoli di Stato da parte della Bce.

"Sono un manager e resto a fare il manager", ha precisato Messina, in merito alle voci di un suo possibile ingresso nel nuovo governo. Su questo "non scherziamo. Io voglio completare questo mandato e farne un altro". Se in Intesa Sanpaolo "saranno felici di avermi come amministratore delegato continuerò a fare questo almeno per altri 6 anni", ha proseguito il banchiere spiegando che "nessuno mi ha contattato. Se verrò richiesto di dare dei consigli - come mi è capitato con molti governi, tutti consigli inascoltati - se mi capiterà, continuerò a dare consigli, ma non esiste nessuna ipotesi che io possa fare un mestiere diverso dall'ad di Intesa Sanpaolo" anche perchè "voglio bene alle persone che ci lavorano".

Dal voto di domenica è emersa una situazione di "stabilità", adesso "serve la coesione sociale". Parlando di quali debbano essere le priorità per il prossimo governo, "il primo tema sono le disuguaglianze sociali. Si parla molto di altro, ma questo è il punto numero uno che qualsiasi governo dovrá affrontare perchè abbiamo una condizione politica oggi che dá stabilitá, pero è indispensabile anche la coesione sociale. Le situazioni drammatiche che stiamo vivendo possono portare a un forte disagio sociale", quindi è "indispensabile partire dalla povertà, poi lavorare sul Sud". Bisogna poi "accelerare sulla realizzazione del Pnrr con alcune modifiche che non deve essere un tabù: va adattato alle condizioni attuali. E sostenere la crescita del Paese".

Va poi rivolta molta attenzione al debito pubblico. "Bisogna fare in modo che il debito pubblico sia gestito perchè non è possibile immaginare che possa essere incrementato", ha continuato il banchiere sottolineando che "il debito pubblico va gestito perché non è possibile immaginare che possa essere incrementato".

L'aumento dello spread degli ultimi giorni "è solo speculazione che poi rientrerà. Non è correlato ai fondamentali del Paese". Il fatto che "l'Italia abbia un tasso d'interesse superiore alla Grecia si giustifica solo con la speculazione. I nostri fondamentali sono più vicini alla Francia. Quindi dobbiamo fare in modo che la forza nostro Paese venga tradotta in azioni politiche e in credibilitá. Se accade questo il nostro spread converge verso quello della Francia e non della Grecia".

Il Pil dovrebbe rimanere in territorio "positivo nel 2023, con un rimbalzo nel 2024". Il 2023 è un anno "complicato", "bisogna evitare che il Paese vada in recessione. Il governo deve facilitare la crescita e non fare interventi che possano frenare la crescita".

Anche la Bce deve stare attenta agli interventi di politica monetaria ed evitare di mandare quache Paese in recessione. Francoforte "deve bilanciare l'aumento dei tassi senza esagerare e mandare in recessione alcuni Paesi. Nei mesi scorsi, ha avuto una diagnostica non corretta" e ha dovuto alzare i tassi in maniera rapida. Il rialzo dei tassi "andava bilanciato meglio". Queste politiche monetarie andavano attuate "prima di parlare di tasse ai ricchi, una sorta di Robin Hood, come proposto dal capo economista della Bce, Philip Lane.

Messina ha confermato l'impegno di Intesa Sanpaolo a sostegno del Paese. "Noi siamo il pilastro di questo Paese, abbiamo impieghi che sono un terzo del Pil. Qualunque sia la recessione continueremo a erogare credito significativo. Abbiamo intenzione di essere il pilastro dell'economia reale", ha precisato il banchiere sottolineando che "siamo l'azienda su cui passano la maggior parte delle operazioni finanziarie" e per questo "possiamo dire che il Paese è forte, in grado di superare le difficoltá e arrivare a un 2024" di crescita.

Secondo il numero uno di Ca' de Sass, il 2023 deve essere l'anno in cui le imprese che hanno disponibilità devono fare di più e l'anno in cui bisogna aiutare chi ha bisogno". Questo è il momento in cui "tutti dobbiamo rimboccarci le maniche in questo Paese. Il momento i cui tutti quelli che guidano le aziende devono dimostrare che tengono a questo Paese. Ci sono le aziende che vanno aiutate e quelle che invece fanno utili. Stiamo parlando di un anno, da qui alla fine del 2023. È questa la responsabilitá sociale delle imprese che noi consideriamo fondamentale.

Va cercato il giusto equilibrio. Si fa una valutazione di chi è stato impattato e queste imprese vanno aiutate".

A luglio scorso, Intesa Sanpaolo ha deciso l'erogazione di un bonus da 500 euro ai suoi 85.000 dipendenti per un totale di 50 milioni. "Se la situazione dovesse peggiorare ci sarà il coinvolgimento di tutte le controparti" per valutare altre azioni. Nelle prossime settimane, Intesa Sanpaolo presenterà "provvedimenti per famiglie e per aiutare chi ha bisogno: finanziamenti a tassi zero o molto bassi. Con periodi di preammortamento molto lunghi".

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valeria.santoro@mfdowjones.it

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2818:00 set 2022


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September 28, 2022 12:00 ET (16:00 GMT)