metalmeccanica, stimati crescere ad un ritmo di poco inferiore al 3% medio annuo. Anche la domanda mondiale, superati i problemi di natura logistica alla base degli attuali ritardi lungo le catene globali del valore, continuerá a sostenere la performance del manifatturiero italiano. Sebbene in un contesto di aumento dell'import penetration, trainata da componenti necessarie a sostenere la doppia transizione, le esportazioni italiane di manufatti sono attese crescere a un ritmo medio annuo superiore al 3% nel 2023-26, a prezzi costanti, portando il saldo

commerciale a sfiorare la soglia dei 120 miliardi di euro.

Il conflitto Russia-Ucraina ha posto l'accento sulla necessitá di

progredire sul fronte di una diversificazione delle forniture di gas e,

piú in generale, delle fonti energetiche, verso un maggior ricorso alle

fonti di energia rinnovabile, che possano ridurre la dipendenza

dall'estero per la sussistenza energetica. Nell'ultimo decennio, l'Italia

ha compiuto enormi progressi nell'installazione di impianti, in

particolare nel fotovoltaico, oggi seconda tecnologia prevalente dopo

l'idroelettrico, accumulando 58 gigawatt di capacitá che, nel 2020, ha

generato il 42,4% della produzione lorda di energia elettrica del nostro

paese, coprendo il 38% dei consumi (sopra la media UE). Elevata anche la

quota di consumi finali lordi complessivi da rinnovabili (che includono

anche i comparti termico e dei trasporti, oltre all'elettrico): il 20,4%

del 2020 è un risultato importante, superiore all'obiettivo prefissato

del 17%, che ci rende uno dei paesi piú virtuosi tra i principali

competitor europei, davanti a Germania e Francia. Ma le sfide restano

aperte perchè i target green fissati dall'Ue al 2030 sono ancora piú

ambiziosi e coinvolgono in misura crescente l'industria, sia i settori

piú tradizionali, dove le fonti pulite hanno un elevato potenziale nella

generazione di calore per i processi produttivi, sia i settori piú

energivori o hard-to-abate, dove le Fer possono giocare un ruolo

complementare ad altri vettori energetici come l'idrogeno.

Per raggiungere questi obiettivi, l'Italia può contare sulla presenza

di una filiera italiana di componentistica green giá ben posizionata nel

contesto europeo e nel commercio mondiale: nel 2020, circa un quarto della produzione europea di moltiplicatori di velocitá e oltre il 30% di quella di parti elettriche per macchine (componenti chiave degli impianti per rinnovabili) è stata realizzata nel nostro paese. Il Pnrr stanzia inoltre fondi importanti per rafforzarla, oltre che per far nascere una vera e propria filiera dell'idrogeno a supporto della transizione green.

'Il quadro macro economico, ma anche quello micro, e' ricco di

fortissime incertezze che non sono legate solo alla guerra in Ucraina ma

anche a tante altre variabili che conducono a una economica mondiale verso un tendenziale rallentamento, e in alcuni casi a fenomeni di stagflazione e rischi di recessione', ha detto Gregorio De Felice, chief economist e responsabile studi e ricerche di Intesa Sanpaolo, aprendo i lavori della presentazione del rapporto. 'C'è però un lato positivo perchè possiamo tenere conto di potenziali spinte strutturali favorevoli legate a una nuova accelerazione degli investimenti. Mentre il tema del rallentamento della crescita per i prossimi trimestri è abbastanza certo'.

Nel ricordare che sul rischio di una recessione ci sono una serie di

fattori come l'aumento dei prezzi dell'energia e l'avvio di un ciclo di

politica monetaria piú restrittivo, l'economista sottolinea che 'i

banchieri non hanno la verita' in tasca e una delle grandi incognite è

capire quanta restrizione monetaria occorrerá per migliorare la

situazione. E' un tema legato soprattutto alla Fed. I mercati sono

aggressivi sulle previsioni per i tassi della Fed ma questo ciclo

restrittivo potrebbe essere troppo forte e provocare un eccessivo

rallentamento dell'economia Usa e una recessione nel 2023'.

'L'edilizia residenziale americana', ha proseguito De Felice, 'sara' la

prima vittima dei tassi. I consumi al momento sono alimentati dal reddito

di lavoro che è in crescita e da un risparmio che è ancora in eccesso ma

tra qualche mese comincerá un rallentamento dei consumi'. Venendo alla

Cina anche l'economia di questo Paese 'e' in rallentamento. Il vaccino

locale si è rilevato inefficace e infatti siamo ritornati a forti

restrizioni in diverse aree del Paese'.

'L'area euro è quella piú colpita dalla guerra per la dipendenza del

petrolio e del gas russo. Negli ultimi 10 anni la produzione sul

territorio domestico di energia si è ridotta del 60%. Oggi serve una

politica della sicurezza energetica comune. Inoltre c'è una forte

differenza tra Europa e Usa per quanto riguarda i salari. In Usa stanno

crescendo a livello dell'infazione, in Europa abbiamo delle previsioni di

incremento dei salari nell'ordine del 3% e quindi a tassi reali restano

ancora negativi', ha detto ancora De Felice.

Secondo l'economista ci sono però delle opportunitá a cominciare

dall'immaginare una globalizzazione diversa 'con un ruolo centrale del

Mediterraneo e del Sud Italia se riesce a diventare un hub di sviluppo.

C'è poi il tema del Repower Eu; stiamo aspettando l'ok da parte del

Consiglio europeo. Abbiamo la capacitá produttiva e le competenze per

accelerare nella transizione ecologica'.

lab

MF-DJ NEWS

2415:01 mag 2022


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May 24, 2022 09:03 ET (13:03 GMT)