ROMA (MF-DJ)--Kkr sta studiando un allargamento del consorzio bancario, che sosterrà finanziariamente l'offerta per Tim. Dopo aver reclutato per la proposta un terzetto di colossi americani (Jp Morgan in prima fila unita a Morgan Stanley e a Citi), ora sarebbero in corso negoziazioni per l'ingresso di altre banche di primo piano nel pool a supporto di Kkr. Secondo i rumors, scrive Il Sole 24 ore, fra gli istituti che starebbero discutendo le modalità di ingresso nel consorzio ci sarebbero Intesa Sanpaolo e UniCredit, ma non solo. Probabilmente qualche altra grande banca italiana potrebbe scendere in campo.

Si tratta, secondo quanto trapela da fonti finanziarie, di un'attività di sindacazione portata avanti da Jp Morgan, che insieme alle due altre banche statunitensi all'atto del lancio dell'offerta ha messo sul piatto una "confident letter" (volta a coprire l'intero debito necessario all'operazione). Kkr ha messo sul piatto 10,8 miliardi di euro per l'intero gruppo, in un'operazione che dà una valutazione complessiva della società di 33 miliardi, se si include il debito netto.

Se dunque da un lato potrebbero aumentare le possibili "munizioni" per l'offerta, dall'altro lato Kkr sta cementando attorno a sé il consenso delle maggiori istituzioni finanziarie, sia estere sia italiane. Le grandi manovre in corso per un allargamento del parterre di banche avvengono mentre sul fronte Tim la situazione è momentaneamente congelata, dopo la nomina da parte di quest'ultima degli advisor Goldman Sachs e LionTree.

C'è attesa perché il board di Tim dia il via libera alla due diligence confermativa di quattro settimane richiesta da Kkr, in modo da poter lanciare l'Opa. L'offerta del fondo statunitense è subordinata all'approvazione da parte del board della società e del governo italiano, anche se Vivendi - primo azionista di Tim - ha detto che la proposta non riflette il valore dell'ex monopolista telefonico.

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(END) Dow Jones Newswires

January 05, 2022 02:26 ET (07:26 GMT)