MILANO (MF-DJ)--I ricavi aggregati stimati per il 2021 per le Utility italiane sono attesi in aumento del 26,2% rispetto al 2020. A incidere maggiormente sulla performance positiva dell'ultimo anno è stato il cluster dei Gruppi Energetici, i cui ricavi hanno registrato un incremento di circa 36 miliardi di euro (+30,2%). Per gli altri cluster, invece, l'aumento del fatturato atteso è più contenuto e pari a circa 19,9% per il cluster delle Rinnovabili e a circa 12,6% per le Multiutility. Il cluster degli Operatori di rete, con una crescita pari al 2,6%, è il cluster che presenta la crescita attesa più bassa.

E' quanto emerge dal Rapporto "Utilities italiane ed europee Fit for 55: investimenti e prospettive economico-finanziarie", frutto della collaborazione di Agici con Intesa Sanpaolo, presentato in occasione del XXII Workshop sulle Utility organizzato da Agici e Accenture.

L'Ebitda aggregato delle società italiane nel 2021 è atteso in aumento del 31,3%, trainato dal cluster Gruppi Energetici (+42%) con particolare riferimento a Eni (+8,9 miliardi di euro e +117% rispetto al 2020), grazie alla capacità di catturare la ripresa dei prezzi degli idrocarburi derivante dall'incremento della domanda di gas e petrolio successiva alla crescita macroeconomica. Discrete le performance dei Gruppi rinnovabili con +16,6% e delle Multiutility con +8%, mentre per gli Operatori di rete si attende un risultato in linea con l'anno precedente (+0,8%).

L'utile netto aggregato dei player italiani nel 2021 è previsto in aumento con valori più elevati dei livelli pre-pandemia (14,4 miliardi, +16,4 miliardi sul 2020): +16,1 miliardi per i Gruppi Energetici, +261 milioni per le Multiutility, +39 milioni per i Gruppi Rinnovabili. In linea con i risultati dell'esercizio precedente è, invece, atteso l'utile netto degli Operatori di rete. I ricavi aggregati sono previsti in crescita con un CAGR del 1,7% nel periodo dal 2021 al 2024, passando da un totale di 175,8 miliardi di euro nel 2021 a 185,2 miliardi di euro nel 2024. Gli investimenti stimati 2021 per le Utility italiane risultano in aumento del 34% rispetto al 2020. In dettaglio:

Per le Multiutility si prevede un investimento complessivo per il 2021 di 3,6 miliardi, in aumento del 21,9%. La maggiore crescita delle risorse allocate si registra nell'aree ambiente, mercato e generazione, mentre le reti elettricità e gas e il ciclo idrico integrato, pur segnando un incremento minore, continuano a rappresentare le aree dove sono concentri i maggiori investimenti. Per i Gruppo Rinnovabili si stima un'allocazione di risorse per il 2021 di 904 milioni, in forte crescita (+255%) rispetto al 2020, dovuta alla ripresa delle attività di costruzione e connessione alla rete degli impianti FER, che nel 2020 erano state rallentate a causa delle restrizioni Covid-19 dei Paesi europei. Per i Gruppi Energetici sono attese risorse per il 2021 di circa 11,4 miliardi, in aumento del 40%. Tale crescita è imputabile, da un lato, alla piena ripresa dell'attività economica e, dall'altro, all'accelerazione degli investimenti legati alla transizione energetica, come previsto dai Piani industriali: dalla resilienza delle reti di distribuzione alla generazione low carbon e alle soluzioni green per i clienti.

Per gli operatori di rete si stima un investimento complessivo di 3,8 miliardi, in aumento del 13%. L'aumento atteso è legato indubbiamente a interventi di manutenzione, alla realizzazione di nuove linee e alla digitalizzazione delle infrastrutture di rete gas e elettricità.

Gli investimenti pianificati 2022-2025 sono attesi in crescita del 10% rispetto alle risorse programmate nei precedenti piani strategici per il periodo 2021-2024. In particolare, gli 82,2 miliardi programmati sono riferiti per il: 22% alle Multiutility, 3% ai Gruppi Rinnovabili, 51% ai Gruppi Energetici e 24% agli Operatori di Rete.

I risultati stimati per il 2021 per il campione europeo evidenziano una crescita media dei ricavi aggregati del 14,5%, da 405 miliardi di euro a 463,9 miliardi di euro. L'incremento è principalmente legato alla ripresa economica, dopo il blocco delle attività produttive causate dalla pandemia Covid-19. Nei successivi anni, l'aggregato dei ricavi totali passerà da circa 463,9 miliardi di euro nel 2021 a circa 477,7 miliardi di euro nel 2024 (CAGR +1,0%). La crescita media annua superiore è attesa dal cluster Rinnovabili (+5,9%) mentre i Gruppi integrati presentano una crescita più modesta (+0,9%). Le risorse allocate attese nel 2021 delle Utility europee, pari a 78,8 miliardi, risultano in aumento del 27% rispetto all'anno precedente. Gli investimenti sono stati orientati principalmente allo sviluppo delle FER, delle reti energetiche e della loro digitalizzazione. Gli investimenti aggregati pianificati dagli operatori europei per il periodo 2022-2030 ammontano a 303,9 miliardi, di cui 260,3 riferiti ai Gruppi Integrati e 43,6 ai Gruppi Rinnovabili. In generale, le risorse saranno destinate principalmente alla crescita della capacità eolica onshore e offshore, e fotovoltaica, anche distribuita. Gli investimenti nelle reti energetiche saranno, invece, rivolti alla manutenzione e digitalizzazione delle infrastrutture, nonché allo sviluppo dell'idrogeno.

"Il 2021 si conferma come l'anno della ripresa delle Utilities italiane dopo la crisi legata alla pandemia: aumentano i ricavi, gli utili e gli investimenti sui territori in progetti di transizione energetica quali rinnovabili, efficienza energetica, mobilità sostenibile ed economia circolare - afferma Marco carta, Amministratore Delegato di AGICI. Proprio tali investimenti - continua Carta - hanno avuto e sempre più avranno un ruolo centrale nella diminuzione della spesa energetica degli italiani: le sole misure legate all'efficienza energetica hanno avuto un impatto positivo di alcuni miliardi di EUR negli ultimi 5 anni. Occorre quindi cambiare la narrazione della transizione energetica: essa non è un costo ma un beneficio per i consumatori e le Utilities ne sono i principali fautori".

"La transizione energetica in atto assume un ruolo ancora più dirompente, in grado non solo di affrontare il cambiamento climatico ma anche di diminuire la nostra dipendenza energetica da paesi esteri e, di conseguenza, la volatilità dei prezzi. Un'economia basata su energia rinnovabile e distribuita garantirà prezzi più bassi e stabili, ma all'inizio richiederà forti investimenti, per questo è fondamentale sfruttare i circa 70MldEUR del PNRR. La sfida delle Utility sarà rendere esecutiva la transizione energetica, gestendo anche la competizione da altri settori industriali. Per affrontare al meglio un momento così dirompente occorre un modello incentrato sull'ecosistema esterno e che metta l'Utility al servizio del pianeta. Il modello 'You-tility' richiede di ruotare verso nuove energie e nuovi prodotti/servizi, ripensando la value-chain tradizionale dell'energia", afferma Sandro Bacan - Accenture Innovation Lead

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January 20, 2022 09:01 ET (14:01 GMT)