Il Report sui rischi globali 2020 pubblicato dal World Economic Forum parla chiaro: le crisi idriche si posizionano tra i primi cinque rischi in base alla gravità delle ripercussioni nel corso dei prossimi 10 anni. Può sembrare sorprendente, ma in quest'ottica le ICT (Innovation and Communication Technologies) possono assumere un ruolo chiave nella gestione dell'acqua, permettendo di sviluppare sistemi intelligenti di monitoraggio, gestione e misura, nonché di conoscenza a supporto delle decisioni e quindi contribuire a porre rimedio alla tendenza di un eccessivo consumo idrico.

Ma quali sono gli elementi della Digital Transformation del servizio idrico? L'intelligenza artificiale può essere applicata all'uso dell'acqua in agricoltura e nell'industria poiché le tecnologie basate sull'analisi cognitiva consentono di ottenere valore dai dati, orientando le scelte verso l'azione migliore e quindi indirizzando gli investimenti dove davvero servono. Anche l'Internet of Things dà il suo contributo, è stata infatti progettata una nuova generazione di sensori in grado di rilevare perdite e sprechi lungo le reti di distribuzione idrica. Contatori d'acqua intelligenti collegati a dati che viaggiano su reti satellitari vengono poi in soccorso al problema dell'irrigazione del suolo agricolo distribuendo l'acqua in modo efficiente e regolando l'irrigazione in modo che soddisfi esattamente le esigenze del terreno.

Queste tecnologie potrebbero ridurre drasticamente il consumo di acqua nel mondo e le emissioni di carbonio associate, tuttavia, il processo di digitalizzazione del settore idrico in molti Paesi, tra cui l'Italia, è ancora agli albori. Una serie di fattori incide sul mancato avanzamento di questa "digitalizzazione blu", ma la motivazione principale è riconducibile alla mancanza di un'adeguata copertura della rete di connettività in alcune aree del Paese. Intred crede fortemente nel binomio "tecnologia e sviluppo" e con i propri servizi di connettività contribuisce alla creazione di una infrastruttura digitale nazionale che assicuri al nostro Paese di raggiungere l'obiettivo europeo di una società digitale pienamente inclusiva.

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