(Alliance News) - Le piazze hanno aperto in ribasso venerdì, confermando il trend visto nelle operazioni che hanno preceduto il suono della camapanella, dopo che la retorica aggressiva del capo della Federal Reserve americana ha indebolito la propensione al rischio sui mercati azionari globali.

La Fed è pronta, se necessario, ad aumentare ulteriormente i tassi di interesse per riportare l'inflazione al suo obiettivo a lungo termine del 2%, ha affermato il presidente della Federal Reserve Jerome Powell. "Sappiamo che i progressi verso il nostro obiettivo del 2% non sono garantiti: l'inflazione ci ha dato qualche illusione", ha detto Powell in una conferenza a Washington.

"Se diventasse opportuno inasprire ulteriormente la politica, non esiteremo a farlo", ha aggiunto. "Anche se il comitato dei tassi della Fed è "impegnato" a raggiungere una posizione sufficientemente restrittiva di politica monetaria, "non siamo sicuri di aver raggiunto tale posizione", ha affermato Powell.

Sul fronte macro, si segnala che l'economia britannica è entrata in stallo nel terzo trimestre, registrando la performance più debole in quattro trimestri, ma battendo le previsioni che avevano stimato una contrazione dello 0,1%, secondo le prime stime.

Il FTSE Mib, quindi, marca un rosso dello 0,5% a 28.507,15.

Fra i listini minori, il Mid-Cap arretra dello 0,7% a 40.730,67, lo Small-Cap in rosso dell'1,2% a 25.261,90 e l'Italia Growth marca un rosso dello 0,3% a 7.636,26.

Il CAC 40 di Parigi sta cedendo lo 0,6%, il DAX 40 di Francoforte si contrae dello 0,4%, mentre il FTSE 100 di Londra sta cedendo lo 0,5%.

Sul listino principale di Piazza Affari, CNH Industrial sta cedendo il 2,5% e proseguendo nel filotto ribassista.

Retrovie anche per Campari, che si contrae del 2,2% dopo l'attivo della vigilia con lo 0,6%.

Pirelli - in flessione dello 0,8% - ha fatto sapere giovedì che il consiglio di amministrazione ha esaminato i risultati consolidati al 30 settembre riportando nell'ultimo trimestre un utile netto di EUR168,4 milioni, superiore del 33% da EUR126,3 milioni del terzo trimestre 2022.

Leonardo - in passivo dell'1,6% - ha comunicato giovedì di aver chiuso i primi nove mesi con ordini di EUR13,28 miliardi, in aumento del 15% rispetto a EUR11,72 miliardi dello stesso periodo dell'anno precedente. I ricavi sono aumentati a EUR10,27 miliardi da EUR9,92 miliardi dell'anno prima, grazie anche alla significativa ripresa delle Aerostrutture, su del 32% rispetto ai primi nove mesi del 2022, e all'andamento dell'Elettronica per la Difesa e Sicurezza. I ricavi del periodo passano a EUR1,72 miliardi da EUR1,84 miliardi milioni con una crescita organica del 2,2% escludendo l'effetto cambi che ha pesato dell'8,4%.

Inwit - in verde dello 0,4% - ha comunicato giovedì di aver chiuso i primi nove mesi con ricavi di EUR713,2 milioni da EUR632,5 milioni dello stesso periodo dell'anno precedente. L'Ebitda è salito a EUR653,2 milioni da EUR575,1 milioni, con margine su al 91,6% dal 90,9% dell'anno prima, l'Ebit è migliorato a EUR374,4 milioni da EUR303,6 milioni e l'Ebitdaal è aumentato a EUR506,9 milioni da EUR429,4 milioni.

Fa meglio di tutti Banco BPM, che si prende la vetta del listino con un attivo dell'1,2%a EUR5,13, toccando durante gli scambi il nuovo massimo a 52 settimane a EUR5,14.

Sul segmento cadetto, buona partenza per illimity Bank, che si porta avanti dell'1,7% dopo la pubblicazioni di buoni conti per i nove mesi. La banca ha riportato un utile netto pari a EUR75,0 milioni da EUR50,6 milioni, in aumento del 58% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Al 30 settembre, il margine di interesse si attesta a EUR147,7 milioni, in crescita del 27% a EUR116,1 milioni nel 2022.

Il consiglio di amministrazione di Webuild - in denaro con l'1,4% - ha fatto sapere giovedì di aver registrato, nei primi nove mesi dell'anno, un record di nuovi ordini pari EUR22 miliardi. Di questi, oltre EUR12,6 miliardi dei nuovi ordini provengono dall'estero - Australia, USA e Medio Oriente - mentre gli ordini dall'Italia sono pari a EUR9,4 miliardi.

Antares sta invece cedendo il 3,3% a EUR3,03 per azione, dopo due sedute chiuse al rialzo in cui ha accumulato un attivo del 9%.

Il consiglio di amministrazione di Ascopiave - in rosso del 2,5% - riunitosi giovedì ha approvato il resoconto intermedio di gestione al 30 settembre, chiudendo con un risultato netto consolidato, pari a EUR14,4 milioni, ed evidenzia una riduzione rispetto allo stesso periodo dell'esercizio precedente, quando era pari EUR25,3 milioni. Il gruppo Ascopiave chiude i primi nove mesi con ricavi consolidati pari a EUR125,2 milioni, rispetto a EUR120,0 milioni registrati nei primi nove mesi 2022.

Sullo SmallCap, Datalogic - in ribasso oltre l'11% - ha comunicato giovedì di aver chiuso i primi nove mesi con ricavi in calo a EUR417,0 milioni da EUR476,5 milioni dello stesso periodo dell'anno precedente, con cali registrati in tutte le aree geografiche in cui opera.

Aquafil sta invece cedendo l'8,3% a EUR2,20 per azione, dopo i conti in calo rilasciati alla vigilia. Nei primi nove mesi in perdita, con un rosso netto di EUR17,1 milioni che si confronta con l'utile di EUR26,1 milioni dello stesso periodo dell'anno precedente.

Digital Bros - in contrazione del 6,4% - ha fatto sapere giovedì di aver chiuso il primo trimestre dell'esercizio 2023-2024 con una perdita netta di EUR3,1 milioni contro un utile netto di EUR3,1 milioni al 30 settembre 2022. I ricavi del primo trimestre ammontano a EUR20,2 milioni, in calo del 9,7% da EUR22,4 milioni dello stesso periodo del 2022.

In nota positiva, SoftLab si porta avanti del 6,0% a EUR1,5055, dopo la contrazione della vigilia con il 5,9%.

Fra le PMI, Convergenze sta cedendo il 5,3% toccando il minimo a 52 settimane di EUR1,41.

Svas Biosana - in calo dello 0,9% - ha comunicato giovedì di aver registrato ricavi in crescita a EUR81,6 milioni da EUR69,5 milioni dello stesso periodo dell'anno precedente.

Fra i rialzisti, expert.ai avanza del 3,5% dopo il 2,5% di passivo della vigilia.

Italia Independent segna invece un più 2,9%, dopo la contrazione della vigilia di oltre il 10%.

A New York, nella notte europea, il Dow Jones ha ceduto lo 0,7%, l'S&P si è contratto dello 0,8%, mentre il Nasdaq ha lasciato sul parterre lo 0,9%.

Tra le valute, l'euro passa di mano a USD1,0675 contro USD1,0708 registrato in chiusura azionaria europea di giovedì, mentre la sterlina vale USD1,2228 da USD1,2273 di ieri sera.

Tra le commodity, il Brent vale USD80,50 al barile da USD80,70 al barile di ieri in chiusura. L'oro, invece, scambia a USD1.955,46 l'oncia da USD1.962,33 l'oncia di ieri sera.

Il calendario macroeconomico di venerdì prevede alle 1000 CET la produzione industriale italiana.

Alle 1110 CET si terranno aste di BTP a 3 e 7 anni mentre alle 1600 CET è atteso l'indice di fiducia del Michigan.

A Piazza Affari, giornata densa di risultati, tra cui Interpump Group e Tinexta.

Di Maurizio Carta, Alliance News reporter

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