(Alliance News) - Il settore delle telecomunicazioni in Italia è ostacolato da ritardi burocratici che rallentano significativamente l'avanzamento delle reti, con impatti negativi sul progresso tecnologico e digitale del paese, come spiega Il Sole 24 Ore lunedì.

Secondo uno studio condotto da I-Com, le difficoltà principali risiedono nell'iter autorizzativo lungo e complesso per l'installazione di infrastrutture di rete fisse a banda ultralarga e per la realizzazione di reti mobili 5G.

In molte regioni, infatti, per ottenere i permessi necessari si impiegano ancora più di quattro mesi, con gravi ritardi anche per l'autorizzazione agli scavi e l'illuminazione pubblica.

Nonostante gli sforzi del governo per semplificare i processi tramite decreti e norme specifiche, la realtà sul campo continua a mostrare una forte lentezza, soprattutto per quanto riguarda la convocazione delle Conferenze di servizi, che dovrebbero accelerare la gestione delle richieste, prosegue ancora Il Sole.

Il risultato è una situazione in cui, nonostante qualche miglioramento, l'Italia si trova ancora ben al di sotto della media europea in termini di copertura VHCN - linee fisse ad alta velocità - e fibra FTTH/FTTP, e questo rischia di compromettere la competitività e l'adeguamento alle sfide della "Digital Decade" prevista per il 2030.

Lo studio condotto da I-Com, think tank che ha collaborato con Join Group, Ericsson, Fibercop, Inwit e Open Fiber nell'ambito di Futur#Lab, sottolinea senza equivoci la necessità di semplificare i processi autorizzativi per accelerare la realizzazione delle reti TLC, sia fisse che mobili, e migliorare la connettività del Paese, come si legge ancora sul quodiano finanziario.

L'Italia presenta significativi ritardi digitali, con una copertura delle reti VHCN del 59,3%, ben sotto la media UE del 78,8%.

Anche nelle reti in fibra, il Paese si trova al di sotto della media europea, posizionandosi tra i peggiori in Europa. In particolare, la copertura FTTP nelle aree rurali è limitata al 37,7%. Le reti mobili, invece, registrano una performance migliore, con una copertura tra le più alte in Europa.

Nonostante i progressi, la lentezza nelle autorizzazioni per scavi e infrastrutture fisse e mobili rappresenta un freno.

Sebbene il governo abbia introdotto misure di semplificazione, persistono ritardi, soprattutto a livello locale, con amministrazioni spesso impreparate a gestire la transizione digitale.

Un esempio critico sono le Conferenze di Servizi, strumenti fondamentali per velocizzare i permessi, che non vengono convocate tempestivamente in molte regioni, causando ulteriori rallentamenti.

Tra il 2022 e il 2024, la percentuale di Conferenze non convocate è passata dal 58,8% al 41%, ma restano criticità, in particolare in Campania e Sicilia, dove la mancata convocazione raggiunge il 66,2% e il 68,6% rispettivamente.

Di Claudia Cavaliere, Alliance News reporter

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