ROMA (MF-DJ)--Telecom Italia fa i conti con la passata gestione e si prepara a una pulizia di bilancio che rischia di tingere di rosso i conti, e cancellare il dividendo per le azioni ordinarie, reintrodotto due anni fa dall'ex ad Luigi Gubitosi. Mentre il successore Pietro Labriola lavora al nuovo piano industriale 2022-2024, il futuro direttore finanziario Adrian Calaza starebbe facendo un passaggio di consegne per esaminare nel dettaglio i conti.

Il quadro 2021, scrive Repubblica, è peggiore del previsto, se infatti il margine operativo lordo domestico dovrebbe scendere del 13-15% sul 2020 e il debito rettificato salire di 1,1 miliardi, a circa 17,6, il gruppo starebbe valutando anche nuovi accantonamenti straordinari e un'importante rettifica del valore degli attivi (impairment).

Interpellata al riguardo, la società ha preferito non commentare, rinviando ogni annuncio al 2 marzo, quando il consiglio di amministrazione dovrà approvare i conti 2021 e il piano industriale che Labriola presenterà agli investitori il 3 marzo. Fatto sta che in attesa di procedere a una separazione della società dei servizi da quella della rete, la solidità patrimoniale dell'azienda, che è impegnata in importanti investimenti sia sul 5G che sulla rete in fibra, sarebbe messa a dura prova. Per questo motivo Tim avrebbe deciso di sacrificare uno dei suoi gioielli, ovvero la partecipazione nelle torri di Inwit, dove il gruppo esercita una gestione congiunta (co-controllo) con Vodafone.

Tim possiede in trasparenza circa il 15,1% del gruppo guidato da Giovanni Ferigo, dato che detiene il 51% di Dafne, il veicolo che a sua volta controlla il 30,02% di Inwit. L'acquirente sarebbe già stato individuato e sarebbe in corso una trattativa avanzata con il fondo Ardian che, essendo proprietario del restante 49% di Dafne, avrebbe esercitato il suo diritto di prelazione. Nulla cambierà per Inwit, che peraltro domani insieme ai conti 2021 dovrebbe annunciare il suo piano industriale, mentre Tim, che resta un cliente di lungo termine della rete di antenne, secondo gli analisti potrebbe incassare circa 1,4 miliardi di euro: risorse importanti per ridurre le passività in un contesto dove il mol 2021 è in forte contrazione, e gli investimenti non sono rinviabili. Anche su una possibile trattativa con Ardian per la vendita di Inwit, Tim ha risposto "no comment".

Da qui al 2 marzo non sono previsti nuovi cda per discutere il da farsi, ma l'ordine del giorno del consiglio di mercoledì prossimo è già talmente fitto che non ci sarà modo di dare anche una risposta ufficiale a Kkr, il fondo americano che lo scorso 26 novembre ha recapitato al consiglio un'offerta non vincolante da 11 miliardi di euro per rilevare il 100% dell'ex monopolista della telefonia tricolore. Il 2 marzo si dovranno approvare i conti 2021, il piano industriale 2022-2024, che tra le altre cose prevede la separazione in due del gruppo, e stando a diverse fonti - che Tim non ha voluto commentare - anche una svalutazione degli attivi e la possibile cessione della quota di Inwit. Il cda che è stato eletto nella primavera del 2021, e ha assistito incredulo ai tre allarmi utili in fila, si trova spaccato in due tra chi vorrebbe fare tabula rasa sul passato esercizio e chi vorrebbe preservare il più possibile gli attivi in modo da rendere anche più sfidanti gli obiettivi per il prossimo triennio. Stesso discorso per il collegio sindacale che sta lavorando al fianco e in dialettica con il management per andare a fondo sui risultati e sul contratto di Dazn, che - secondo Pwc - da solo comporta un rischio fino a 540 milioni di accantonamento.

Tim si riserva quindi di rispondere a Kkr a valle di un cda - che deve essere ancora convocato - e che sarà dopo il road show di Labriola e Calaza per illustrare agli investitori il nuovo piano per la nuova Tim.

Quando il gruppo avrà fatto luce sul bilancio e sulla strategia stand alone che intende perseguire, sarà più facile per l'azienda rispondere alle avance del fondo Usa, che ha chiesto una due diligence confirmatoria per rendere vincolante "il prezzo indicativo" di 0,505 euro fatto a novembre.

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(END) Dow Jones Newswires

February 23, 2022 02:12 ET (07:12 GMT)