MILANO (MF-DJ)--l distretto orafo di Arezzo investe sul digitale e sulla resilienza della filiera per battere la crisi. E seppur il 2020 sia un anno da archiviare per i risultati economici, c'è fiducia per una ripartenza nel secondo semestre 2021 e non si prevedono emorragie di occupati a causa della Pandemia. Con 1.169 aziende attive al 30 settembre scorso e 7.609 addetti (un quarto di quelli italiani), quello della città toscana è il primo cluster di settore.

Con riferimento all'export, (circa il 90% del prodotto locale e con principali mercati di destinazione Stati Uniti, Emirati Arabi, Europa e Hong Kong), scrive MFF, il risultato è a due velocità. Da una parte secondo i dati della Camera di Commercio Arezzo-Siena sono stati venduti oltreconfine oltre 2,87 miliardi di euro di metalli preziosi (oro in lingotti) nel primo semestre 2020 (+80,1%), mentre con riferimento alla gioielleria e bigiotteria la flessione nello stesso periodo è stata del 44,6% a oltre 582 milioni di euro.

«Il fatto che ci sia stata un'impennata dell'oro come bene rifugio è un dato negativo per la vivacità del mercato. Il 2020 è andato male, con i mesi di lockdown, che l'Italia ha scontato per prima, che ci hanno fatto perdere anche alcune commesse dirottate verso Paesi come Cina e Turchia. Se a settembre e ottobre abbiamo recuperato alcuni punti percentuali rispetto al -30% fino a giugno, il nuovo stop di novembre a livello europeo non ha aiutato e per questo stimiamo un calo nei 12 mesi di almeno il 20%», ha spiegato a MFF Giordana Giordini, recentemente confermata alla presidenza della sezione Oreficeria e Gioielleria di Confindustria Toscana Sud.

«Per il 2021 non abbiamo buone previsioni per la prima parte, ma ci auguriamo che si torni poi verso una normalità grazie al vaccino. Non siamo stati fermi sul fronte digitale, che è cresciuto del 30% ma partendo da numeri piuttosto bassi, canale che si presta bene al tipo di prodotto anche se il contatto diretto con il cliente è fondamentale». L'imprenditrice ha poi concluso: «Abbiamo cercato nei mesi più duri di alimentare il lavoro della filiera ottenendo altresì finanziamenti per la liquidità e per l'anticipo della cassa integrazione, per questo non prevediamo chiusure di attività. Inoltre, crediamo che il salone OroArezzo, riprogrammato ad aprile, possa ottenere buoni risultati di partecipazione, anche grazie al supporto dell'organizzatore Ieg- Italian exhibition group che si sta interessando al nostro territorio».

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1408:17 gen 2021

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January 14, 2021 02:18 ET (07:18 GMT)