MILANO (MF-DJ)--Entra nel vivo il processo di vendita di Plurima, gruppo umbro specializzato nella fornitura di servizi di logistica sanitaria, trasporti, outsourcing amministrativo e gestione documentale per Pubblica Amministrazione e aziende private che fa capo alla famiglia Marconi e vede al 31% il fondo francese Siparex. Dopo il primo giro di offerte non vincolanti, arrivate sul tavolo dell'advisor Vitale verso la fine di novembre, secondo quanto appreso da MF-Milano Finanza si sarebbe aperta la fase delle offerte vincolanti. A essere ammesse allo step decisivo del processo di vendita sarebbero state Chequers, la Nextalia dell'ex Mediobanca Francesco Canzonieri, Space Capital Club - veicolo di investimento di private capital lanciato dalla Space Holding fondata da Sergio Erede, Roberto Italia, Carlo Pagliani ed Edoardo Subert, e la Iter di Vito Gamberale. Un parterre nutrito e ricco di nomi importanti che a partire dal 20 dicembre dovranno far pervenire le nuove offerte.

In palio, come già rivelato da questo giornale a inizio dicembre, vi sarebbe il 31% oggi detenuto dal fondo francese Siparex, che quindi uscirebbe definitivamente dalla società in cui era entrato nel gennaio del 2019, anche se allo stato attuale non è escluso che anche la famiglia possa decidere di limare (seppur lievemente) la propria quota, pur mantenendo la maggioranza dell'azienda che in ottobre ha nominato Fabio Luppino nuovo amministratore delegato e che in questa veste sarà chiamato ad affiancare il presidente e figura di riferimento della famiglia, Luca Marconi. I piani di crescita della società di Corciano, però, potrebbero anche prevedere altro. Oltre alla valorizzazione della quota di Siparex, sembrerebbe infatti esserci anche la possibilità che i Marconi valutino un'eventuale quotazione dell'azienda. Una strada che consentirebbe di ottenere dal mercato risorse da destinare all'espansione di gruppo. Quest'anno nel frattempo il giro d'affari dovrebbe attestarsi intorno a 60 milioni, per un ebitda di circa 10 milioni. È bene precisare che una strada non escluderebbe l'altra, per cui le alternative sono due: seguire un processo dual track o lasciare entrare entrare il nuovo investitore finanziario e fornirgli il tempo necessario per accrescere ulteriormente il business per poi portare la società in borsa. Del resto, il gruppo nato a metà degli anni '90 a Corciano dal 2018 era già parte della community di Elite di Borsa Italiana, per cui in un certo senso già predisposto a questa possibilità.

fch

(END) Dow Jones Newswires

December 09, 2021 03:04 ET (08:04 GMT)