MILANO (MF-DJ)--Iveco, a valle di varie riflessioni, si sfila definitivamente dalla joint-venture russa. Il 20 luglio Iveco Group ha sottoscritto un accordo di scioglimento della joint venture russa, Iveco Amt, presentando formalmente il proprio recesso dalla persona giuridica.

Di conseguenza, la partecipazione del Gruppo Iveco (33,3%) è stata restituita ad Amt. Il prezzo è stato valutato al valore patrimoniale netto. I contratti di licenza (vale a dire la licenza 'Trakker' e la licenza per veicoli 'Eurocargo') e i contratti di licenza dei marchi sono stati risolti".

La conferma è arrivata dal ceo di Iveco Group, Gerrit Marx, nella conference call con gli analisti a commento dei risultati trimestrali. Il 13 luglio scorso, nel corso di un evento a Torino, Marx aveva spiegato che la decisione di uscire dalla jv era stata presa, ma che sarebbero serviti i tempi tecnici per eseguirla.

Il gruppo stava considerando l'uscita dal Paese da tempo in quanto le attivitá erano congelate a causa del conflitto russo-ucraino.

"Anche i contratti di fornitura per le unitá Ckd (Completely Knocked Down) ordinate ma non consegnate (a causa di sanzioni) sono state risolte. I reclami in garanzia e il supporto tecnico sui veicoli venduti non saranno piú attribuiti ad Amt", ha aggiunto illustrando l'accordo agli analisti.

Iveco nel secondo trimestre dell'anno ha realizzato un utile netto adjusted pari a 60 milioni di euro (rispetto a un utile netto adjusted di 77 milioni di euro nel secondo trimestre 2021), che esclude un impatto negativo post imposte pari a 15 milioni di euro derivante dalla prima adozione della contabilitá per iperinflazione in Turchia. E un risultato diluito per azione adjusted pari a 0,20 euro (0,26 euro nel secondo trimestre 2021). Sempre nel secondo trimestre l'utile netto del periodo è invece pari a 36 mln in calo di 40 mln rispetto al dato del 31 marzo 2022.

I ricavi consolidati, si legge in una nota, aumentano a 3,371 mld di euro, in crescita dell'1,5%. I ricavi netti delle attivitá industriali sono pari a 3,329 mld di euro, in crescita dell'1,1% principalmente per effetto di migliori prezzi.

L'Ebit adjusted ammonta a 118 milioni di euro (126 milioni di euro nel secondo trimestre 2021) con un margine del 3,5% (3,8% nel secondo trimestre 2021). Mentre l'Ebit adjusted delle attivitá industriali è pari a 91 milioni di euro (110 milioni di euro nel secondo trimestre 2021), con i migliori prezzi che quasi compensano i maggiori costi delle materie prime e dell'energia.

Le imposte sono pari a 29 milioni di euro, con aliquota fiscale effettiva adjusted pari al 33% nel secondo trimestre 2022 (35% nel primo semestre 2022). L'aliquota fiscale effettiva adjusted riflette le diverse aliquote fiscali applicate nelle giurisdizioni in cui il gruppo opera e altre componenti rare.

La liquiditá netta delle attivitá industriali ha raggiunto quota 625 milioni di euro (1,063 mld di euro al 31 dicembre 2021 ovvero 765 milioni di euro al 31 marzo 2022). Il Free cash flow delle attivitá industriali è negativo per 111 milioni di euro, in diminuzione di 293 milioni di euro rispetto al secondo trimestre del 2021 per effetto dell'assorbimento del capitale di funzionamento derivante dall'impatto della mancanza di componenti sul livello delle scorte e della minore produzione rispetto al secondo trimestre del 2021.

La liquiditá disponibile ammonta a 3,495 mld di euro al 30 giugno 2022, in aumento di 105 milioni di euro rispetto al 31 marzo 2022, che include 2,000 mld di euro di linee di credito disponibili.

Il gruppo si aspetta che la catena logistico-produttiva continui a rappresentare la sfida principale dell'anno, con problemi di costi e di disponibilitá di energia, di aumento dei prezzi delle materie e di disponibilitá di componenti.

In base all'attuale visibilitá, la societá stima per il 2022 un Ebit adjusted consolidato tra 400 e 420 milioni di euro, ricavi netti delle attivitá industriali in aumento dal 3% al 4% rispetto al 2021. Al contempo Iveco, si legge in una nota, prevede spese generali, amministrative e di vendita delle attivitá industriali inferiori al 6,5% dei ricavi netti e una liquiditá netta delle attivitá industriali a circa 1,2 miliardi di euro. Va ricordato che nel primo trimestre dell'anno Iveco stimava un adj Ebit compreso tra 350 e 370 mln e ricavi netti in aumento del 3% rispetto al 2021.

"Sono lieto di segnalare solide performance di redditivitá - in anticipo rispetto alle nostre indicazioni preliminari all'inizio del trimestre - principalmente grazie alla realizzazione dei prezzi, un migliore mix e maggiori volumi e realizzazione dei prezzi per i veicoli usati", ha affermato il ceo di Iveco, Gerrit Marx, aprendo la conference call con gli analisti.

"Ciò è avvenuto nonostante la persistente pressione sulla catena di approvvigionamento dovuta alla continua carenza di componenti che ha causato ritardi, ridotto la nostra produzione e ulteriormente aumentato i nostri livelli di inventario netto con prodotti non finiti che devono essere spediti ai nostri clienti finali nei prossimi trimestri. Questo è simile a quello che abbiamo giá sperimentato durante il primo trimestre del 2022".

Marx ha spiegato quindi che il portafoglio ordini rimane solido, con oltre 30 settimane e oltre 40 settimane di produzione giá vendute rispettivamente per i veicoli commerciali leggeri e per i veicoli medi e pesanti. "Non ci sono state cancellazioni eccezionali di ordini durante il trimestre e la nostra assunzione di ordini soddisfa le nostre aspettative e il nostro piano", ha aggiunto.

Iveco sta giá partecipando a gare europee per autobus a celle a combustibile alimentati da Htwo. Inoltre, il piano recentemente annunciato per riavviare la produzione di autobus in Italia fornirá un'altra opportunitá per produrre nuovi autobus alimentati dalle celle a combustibile a idrogeno di Htwo.

cce

MF-DJ NEWS

2815:00 lug 2022


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July 28, 2022 09:00 ET (13:00 GMT)