L'ottimismo è all'ordine del giorno dopo un 2024 eccezionale. I ricavi sono aumentati del 50% e gli utili per azione del 169% rispetto all'anno precedente. Jefferies inizia il nuovo anno con una pipeline di operazioni senza precedenti nei segmenti M&A, IPO e credito, oltre a un volume sostenuto di attività nel segmento dei mercati dei capitali.
La sesta banca d'investimento al mondo ha guadagnato quote di mercato in un contesto difficile. Il settore è saturo e le commissioni di consulenza sono sotto pressione: a livello globale, la torta da dividere tra Jefferies e i suoi concorrenti non è praticamente cambiata negli ultimi dieci anni, nonostante il forte aumento delle capitalizzazioni di mercato; mentre i costi di remunerazione e di regolamentazione hanno continuato a crescere.
Nel 2024, il segmento dell'investment banking ha generato ricavi per 3,44 miliardi di dollari, rispetto ai 2,27 miliardi dell'anno precedente, grazie all'elevato volume di M&A. Mentre il dinamismo dei mercati azionari ha fatto sì che il segmento dei mercati dei capitali generasse ricavi per 2,75 miliardi di dollari, rispetto ai 2,23 miliardi dell'anno precedente.
Il segmento della gestione degli investimenti e degli asset ha visto i suoi ricavi quadruplicare da 188 a 803 milioni di dollari, performance dovuta in gran parte al consolidamento di Stratos, il broker specializzato in valute precedentemente noto come FXCM, e del gruppo italiano Tesselis, la cui partecipazione in Jefferies è un'eredità della fusione della banca con Leucadia.
Così come per Goldman Sachs, il prezzo delle azioni di Jefferies ha registrato una performance eccezionale negli ultimi cinque anni. Nel 2019 abbiamo sottolineato l'attrattiva dell'investimento nel settore. Si veda Goldman Sachs Group Inc: uno dei titoli più economici dell'SP500.
Questa ascesa ha interrotto un decennio di dolorosa stagnazione tra il 2009 e il 2019, durante il quale le azioni di Jefferies erano scambiate con uno sconto che all'epoca sembrava insanabile rispetto al valore del patrimonio netto. Questo sconto persisteva nonostante la continua crescita del volume di affari della banca guidata dal carismatico Richard Handler.
Sotto la sua guida, Jefferies ha attuato una politica di riacquisto di azioni proprie molto aggressiva. Dal 2017, la banca ha riacquistato 159 milioni di azioni proprie a un prezzo medio di 24 dollari. Con il senno di poi, queste operazioni sono state a dir poco tempestive.
Per quanto all'epoca MarketScreener fosse ottimista, i nostri analisti ritengono che, con un valore di x1,7 rispetto al patrimonio netto, la valutazione di Jefferies — così come quella di Goldman Sachs — si stia spostando in un territorio rischioso, soprattutto dopo i risultati del 2024 che sono stati eccezionali su tutta la linea.