MILANO (MF-DJ)--Serie A e fondi ci riprovano, dopo mesi di silenzio e stallo le parti sono tornate a sedersi al tavolo e a ragionare su un possibile accordo. Le nuove cifre messe in campo non sono note e forse non sono ancora state nemmeno discusse. In sei mesi sono cambiate così tante cose che non è detto si riparta da dove ci si era interrotti. Intanto, un primo elemento di novità, è che Cvc si è sfilata dalla partita. Il motivo è semplice ed è che nel frattempo il fondo ha trovato un'intesa da 2,1 miliardi con la Liga Spagnola. Certo, quell'operazione è molto contestata e non è detto che alla fine vada in porto, ma è abbastanza perché rappresenti al momento un potenziale conflitto di interesse rispetto a una diretta trattativa con la Lega. Ciononostante, il mancato apporto del fondo britannico che mesi fa era disposto a versare il 50% dell'intera cifra (1,7 miliardi complessivi) non pregiudica l'interlocuzione con la Serie A.

Sia il colosso Advent sia Fsi sono infatti, scrive MF, intenzionati a rimanere della partita, con il fondo di Boston disposto a sobbarcarsi un esborso maggiore. Tutto questo, sempre che si trovi un accordo finale con i club, che visti i precedenti fallimenti non è scontato. Cosa è cambiato rispetto allo scorso inverno? Il campionato di calcio di Serie A è ripartito ma ha subito un esodo di campioni: l'addio più pesante è stato quello di Cristiano Ronaldo, ma ci sono stati anche quelli di Gigi Donnarumma e Romelu Lukaku, ceduto per puntellare i traballanti conti dell'Inter. Il progetto Superlega, che il contratto con i fondi avrebbe impedito, pare poi finito su un binario morto, benché Juventus, Real Madrid e Barcellona vogliano rivitalizzarlo con una formula meno esclusiva. La Figc, come anticipato da questo giornale, sta studiando una riforma dei campionati per assicurare la sostenibilità economica del calcio italiano.

Il paziente Serie A non gode insomma di salute florida e questo secondo alcuni osservatori potrebbe essere un buon incentivo per un accordo. Basterà? Mesi fa alcuni club avevano giudicato insufficienti gli 1,7 miliardi offerti da Cvc, Advent e Fsi a fronte dei poteri di gestione assegnati ai fondi, del 10% degli introiti della Serie A loro spettante ogni anno (almeno), e del 25% dei voti loro riconosciuti in assemblea. Pensare che con le stesse condizioni si arrivi a un'intesa sembra difficile, e quindi si tratterà di capire se cambierà la valutazione economica o le clausole di governance. Anche se i soldi fanno gola, questo secondo aspetto potrebbe pesare di più. L'esito della trattativa dipenderà soprattutto dall'orientamento dei sette club che in passato hanno formato una minoranza di blocco contraria all'intesa con i private equity. Alle giuste condizioni alcuni paiono disposti a risedersi al tavolo, altri restano invece ostili all'ingresso di investitori esterni in Serie A.

red/lde

fine

MF-DJ NEWS

0308:13 set 2021

(END) Dow Jones Newswires

September 03, 2021 02:14 ET (06:14 GMT)