MILANO (MF-DJ)--Si può stabilire il valore economico oggettivo di un calciatore? La questione è sul tavolo dei pm di Torino, della Procura Federale Figc e della Consob, ma potrebbe essere risolta dalla Fifa e da un algoritmo di matrice italiana.

Tutte le autorità menzionate, scrive Milano Finanza, stanno investigando sulle plusvalenze della Juventus nel rispettivo ambito di giurisdizione: penale, sportiva e finanziaria. Le indagini mirano ad accertare se i valori assegnati ai giocatori in alcuni scambi fra la società bianconera e altri club fossero genuini oppure soltanto un artificio per gonfiare i ricavi, attutendo le perdite. L'annuncio ha avuto inevitabili riflessi sull'andamento in borsa della Juventus, che ha perso il 40% a Piazza Affari nel giro di due settimane, e ha complicato il percorso dell'aumento di capitale da 400 milioni di euro. Al di là del clamore, va però ricordato che quello delle plusvalenze è un tema annoso e affrontato negli anni da più inchieste, quasi sempre arenatesi dinanzi alla sinora predominante presunzione di insindacabilità dei valori attribuiti dai club ai giocatori. Che sia per via di questi fiaschi giudiziari, o anche per una certa inerzia della Figc nell'affrontare il problema in ottica preventiva, il fenomeno negli ultimi anni è esploso. In un decennio i club di Serie A hanno realizzato plusvalenze per circa 3 miliardi di euro. Negli ultimi 5 anni questa voce ha rappresentato in media un quinto dei ricavi totali del calcio professionistico. Talvolta si è trattato del frutto di una gestione efficace dei settori giovanili o dell'acquisto di talenti poi sbocciati in prima squadra. Altre volte, però, le compravendite sono sembrate sproporzionate rispetto al valore attuale e prospettico dei giocatori coinvolti e soprattutto non hanno portato ad alcun passaggio effettivo di denaro, risolvendosi in plusvalenze meramente contabili.

red/lab

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0608:23 dic 2021

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December 06, 2021 02:23 ET (07:23 GMT)