ROMA (MF-DJ)--La procura di Torino e la Federcalcio sono già in contatto. Comunicazioni asciutte, informali, solo per annunciare che presto una prima parte degli atti dell'inchiesta sulle plusvalenze della Juventus Fc sarà a via Allegri.

Lo scrive La Repubblica aggiungendo che Figc ha prima combattuto le plusvalenze da "riacquisto" e poi le multiproprietà nel calcio, ora ha l'obiettivo di chiudere l'inchiesta sportiva per la fine del campionato. Inchiesta già partita, ma questo paradossalmente può diventare un ostacolo. Un mese fa infatti il procuratore Chinè ha aperto un fascicolo sulle operazioni sospette della Serie A segnalate dalla Covisoc, organo di controllo sui conti dei club: le stesse operazioni su cui oggi indaga la procura torinese.

I tempi della giustizia sportiva sono asciutti: 60 giorni, più altri 60 in caso di proroghe, per chiudere le indagini. Mentre quelli della giustizia ordinaria sono decisamente più lunghi, così c'è il rischio di trovarsi di fronte a un'improcedibilità prima di avere tutti gli atti a disposizione. Per evitare che le ripercussioni sportive siano "cancellate" da un vizio burocratico, i pm torinesi sceglieranno di trasmettere almeno una parte degli atti, in attesa della chiusura indagini che permetterà di inviare tutte le carte. Così Chinè potrà archiviare il procedimento già avviato e aprirne uno nuovo, che abbia al centro le novità contenute nell'indagine torinese e in cui poi far confluire eventualmente atti di altre procure, se la vicenda dovesse estendersi a più società, come doveva ritenere la Covisoc.

Anche alla procura federale una cosa è chiara: senza il lavoro dei magistrati di Torino, l'inchiesta sportiva non avrebbe futuro. L'unico modo infatti per accertare una possibile violazione è la dichiarazione auto accusatoria di un dirigente, che legittimi l'accusa di aver gonfiato le plusvalenze. E quindi, un'intercettazione. In quel caso, se ci fosse stata una falsificazione dei documenti contabili o amministrativi per ottenere la licenza Uefa o l'iscrizione al campionato, per l'articolo 31 del Codice di giustizia sportiva la Juve potrebbe andare incontro almeno a una penalizzazione in classifica. Ma rischierebbe fino all'esclusione dal campionato. Al contrario, se l'accusa provasse solo un illecito amministrativo, non si andrebbe oltre la semplice ammenda.

Resta poi una questione che riguarda lo stesso procuratore Chinè. Gli atti che riceverà dalla procura di Torino sono frutto di un'attività investigativa della Guardia di finanza che è direttamente dipendente dal Mef, di cui lo stesso Chinè è capo di gabinetto: si troverebbe quindi a dover formulare accuse partendo dal lavoro di un corpo che è sotto la diretta dipendenza del ministero per cui lavora.

pev

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December 01, 2021 02:47 ET (07:47 GMT)