MILANO (MF-DJ)--La Serie A è sempre più nel caos. Ieri sette club hanno inviato una lettera ai vertici di Lega per sfiduciare il presidente Paolo Dal Pino paventando anche un'azione di responsabilità nei suoi confronti con l'assistenza dello studio Chiomenti.

I firmatari sono Inter, Juventus, Lazio, Napoli, Atalanta, Verona e Fiorentina, società che da tempo hanno formato un fronte compatto contro l'ingresso dei fondi di private equity in Serie A. «Intendiamo qui rilevare, a seguito delle diverse comunicazioni da noi sollevate in merito al suo operato che tutto ciò ha comportato la nostra ferma e improrogabile necessità di manifestarle anche la nostra irrevocabile sfiducia in relazione alla carica da Lei rivestita e alla conduzione e alla gestione della Lega cui apparteniamo e che riteniamo di rappresentare, a diverso titolo, in modo significativo», si legge.

«Auspichiamo quindi» conclude la breve missiva, «che in tale contesto tutto quanto sopra venga da Lei adeguatamente valutato al fine di trarne le doverose conseguenze affinché la Lega che attualmente Lei rappresenta possa, a questo punto, perseguire con diversa guida e con nuove visioni condivise, nell'interesse esclusivo della stessa e dei nostri singoli club». La richiesta è stata però respinta al mittente da Dal Pino che si è rivolto ai suoi avvocati e non ha alcuna intenzione di dimettersi, forte anche dell'appoggio manifestato da altri 13 presidenti fra i quali figurano Urbano Cairo (Torino) e Paolo Scaroni (Milan). Si ripropone insomma il conflitto intestino che da mesi dilania la Serie A. La lettera non cita infatti le motivazioni della sfiducia, ma è facile individuarle nell'affare fondi e da ultimo nel sostegno di Dal Pino alla modifica delle maggioranze deliberative nelle assemblee di Lega. Come rivelato mercoledì da MF-Milano Finanza, quattro club (Sampdoria, Genoa, Sassuolo, Crotone) e la Figc hanno chiesto di abbassare da 14 a 11 i voti necessari ad approvare le decisioni sul destino commerciale della Serie A. Simile riforma dello Statuto consentirebbe di aggirare il veto opposto dai sette club che considerano una svendita la cessione per 1,7 miliardi del 10% della media company e di ampi poteri di gestionale ai private equity. Dal lato opposto della barricata si trovano gli altri 13 club che invece sono favorevoli all'offerta dei fondi e vorrebbero accettarla quanto prima anche per sistemare le casse prostrate dalla crisi pandemica. Fra i due fuochi si è trovato Dal Pino che - non è un mistero - ha legato il mandato in Lega proprio alla trasformazione della struttura finanziaria e di governance della Serie A.

fch

(END) Dow Jones Newswires

April 16, 2021 02:36 ET (06:36 GMT)