Le esportazioni della Corea del Sud sono cresciute al ritmo più lento in quasi due anni nel mese di settembre, mentre il calo della domanda globale mette sotto pressione l'economia dipendente dal commercio.

Le spedizioni all'estero sono cresciute del 2,8% a settembre, mancando il 2,9% previsto da un sondaggio Reuters tra gli analisti e registrando l'espansione più lenta dall'ottobre 2020.

La quarta economia asiatica ha visto la crescita delle esportazioni ridursi a una sola cifra da giugno, poiché i rallentamenti negli Stati Uniti, in Europa e in Cina hanno frenato la domanda di beni coreani.

I dati sulle spedizioni dalla Corea forniscono un primo controllo sullo stato di salute del commercio globale, in quanto i suoi produttori di chip e automobili importano enormi quantità di materie prime e componenti e si trovano a cavallo di un'ampia catena di approvvigionamento mondiale.

Con i crescenti timori di una recessione globale, si prevede che le esportazioni asiatiche si indeboliranno ulteriormente nei prossimi mesi.

"Le esportazioni coreane soffriranno ulteriormente a causa dell'indebolimento della domanda esterna e degli effetti base, e la crescita relativamente più forte delle importazioni amplierà ulteriormente il deficit commerciale", ha dichiarato Yu-mi Kim, analista di Kiwoom Securities.

Le importazioni sono aumentate del 18,6%, meglio dell'espansione del 16,4% prevista dal sondaggio, ma in rallentamento rispetto al guadagno del 28,2% di agosto.

Ciò ha portato il bilancio commerciale a un deficit di 3,77 miliardi di dollari, segnando il sesto mese consecutivo in rosso.

Le esportazioni di semiconduttori sono diminuite del 5,7% a settembre rispetto ad un anno prima, mentre le esportazioni di acciaio sono calate del 21,1%. Le esportazioni di auto, invece, sono aumentate del 34,7%.

In base alla destinazione, le spedizioni verso gli Stati Uniti hanno guadagnato il 16,0%, ma quelle verso la Cina e l'Unione Europea sono diminuite rispettivamente del 6,5% e dello 0,7%. (Relazione di Cynthia Kim; Redazione di Sandra Maler)