(Reuters) - Boeing non ha ancora avuto una tregua dopo la sospensione delle consegne del jet 787 Dreamliner - ma ciò non ha impedito al gruppo di mettere alla prova la capacità dei fornitori di essere all'altezza di scenari di produzione che prevedono fino a sette jet al mese entro la fine del 2023.

Lo hanno riferito tre fonti a conoscenza della situazione.

Il produttore di velivoli non fornisce più previsioni pubbliche su quando otterrà il via libera delle autorità statunitensi per riprendere le consegne, sospese per quasi un anno a causa di difetti di fabbrica, in una saga che sta costando al gruppo 5,5 miliardi di dollari.

Tuttavia, secondo le fonti, Boeing ha discusso con i produttori di componenti scenari che alcuni analisti considerano ambiziosi, mentre sonda un settore indebolito da una serie di crisi successive e ora alle prese con carenze di materiali e forza lavoro, aggravate dall'invasione russa dell'Ucraina.

La strategia di produzione di Boeing si basa su diverse importanti incognite - tra cui quando potrà riprendere le consegne, come ridurre rapidamente un eccesso di oltre 100 jet 787 non consegnati e quanto la crisi in Ucraina influenzerà una domanda già debole.

Anche se alcune fonti del settore hanno previsto che Boeing potrebbe riavviare le consegne già a partire dal mese prossimo, la data è sempre più sotto scrutinio visto che aprile è ormai alle porte.

Il piano di ripresa di Boeing potrebbe vedere un aumento del tasso mensile di consegne di 787 dagli attuali minimi di due al mese a tre intorno a maggio - se le consegne saranno state riavviate a quel punto - per poi salire a quattro al mese intorno a novembre, secondo due fonti.

Ai fornitori è stato chiesto di essere pronti a gestire tassi fino a sette al mese verso ottobre 2023, se richiesto, hanno aggiunto le fonti.

Leonardo - che produce a Grottaglie, vicino Taranto, due sezioni della fusoliera per il jet 787 - ha detto oggi di avere piani per consegnare quest'anno a Boeing poco più di 30 paia delle sezioni, in rialzo da 28 lo scorso anno.

Prima della pandemia, Boeing costruiva 12 jet in fibra di carbonio al mese, un tasso appesantito parzialmente dalle tensioni commerciali tra Cina e Stati Uniti.

(Tradotto da Enrico Sciacovelli, editing Sabina Suzzi)