MILANO (MF-DJ)--La quotazione che sembrava non arrivare mai è finalmente in rampa di lancio per marzo. La capogruppo Leonardo si appresta ad avviare l'ipo della controllata americana Drs, collocando una quota di minoranza.

Ieri in tarda serata si è tenuto il consiglio di amministrazione di piazza Monte Grappa, il comunicato ufficiale è atteso per stamattina. Ma l'annuncio non dovrebbe discostarsi dalle anticipazioni di stampa della vigilia, che riportano l'ipotesi di un collocamento diretto, quindi senza ricorso all'aumento di capitale, per il 25% delle azioni. La valutazione di Drs, attiva nell'elettronica per la Difesa con una media di ricavi annuali per circa 2 miliardi di dollari, si aggira intorno ai 3 miliardi di euro. Ma ci sono anche stime più alte. Per Banca Akros, per esempio, si arriverebbe, al cambio attuale, a 3,5 miliardi di euro. Il potenziale incasso per Leonardo oscillerebbe tra 750 milioni e un miliardo di euro.

Per la controllata americana si tratterebbe in realtà di un ritorno sul listino, visto che al momento dell'acquisizione da parte dell'allora ad Pier Francesco Guarguaglini la società era quotata ed era stata delistata poco dopo il passaggio di proprietà. L'alternativa, secondo le indiscrezioni raccolte dall'agenzia Reuters, potrebbe essere la vendita diretta della partecipazione di minoranza a un investitore privato, ma il piano B scatterebbe solo nel caso in cui l'ipo non raggiungesse il prezzo previsto. Da Guarguaglini in poi, tutti i precedenti amministratori delegati di Leonardo hanno preso in considerazione la cessione di una quota di minoranza della società, ostacolata a più riprese dalle condizioni di mercato o dalla complessa governance societaria rappresentata dal Trustee. Ma solo ora, con Alessandro Profumo, l'ipotesi ha preso corpo.

Il 19 febbraio Leonardo, su richiesta della Consob, aveva ammesso di avere in esame la possibile quotazione di Drs, «per creare valore per gli azionisti».

fch

(END) Dow Jones Newswires

February 26, 2021 02:24 ET (07:24 GMT)