"Si tratta di una conferma della fiducia dell'ANG, impegnata in un'intensa campagna di prove fin dal 2019, nel fatto che la contromisura incontri, e in qualche caso superi, i requisiti operativi, garantendo una protezione superiore ai caccia di quarta generazione come l'F-16", si legge.

L'US Air Force ha successivamente designato il BriteCloud 218 come AN/ALQ-260(V)1, identificandolo come contromisura di protezione elettronica aviotrasportata. Nel mercato delle contromisure aeree, il BriteCloud rappresenta l'unica tecnologia di disturbo DRFM compatta di ultima generazione capace di essere lanciata da un dispenser standard. A differenza dei tradizionali chaff e flares, BriteCloud impiega un sofisticato sistema di electronic warfare, progettato per contrastare minacce a guida radar.

La variante BriteCloud 218 valutata dall'FCT è una contromisura standard rettangolare che misura solamente due per uno per otto pollici. Questo mostra la piena compatibilità con comuni dispenser, compresi gli AN/ALE-47, nonché la prontezza del sistema a equipaggiare altri caccia di quarta generazione come F15, F/A-18, F-16 e A-10. La contromisura rappresenta, inoltre, un'efficace protezione per piccole piattaforme unmanned; lo scorso anno è stata testata dalle Forze Armate tedesche con droni bersaglio.

La versione originale BriteCloud 55, leggermente più grande, compatibile con dispenser flare da 55mm come quelli a bordo dell'Eurofighter Typhoon e del Gripen C/D di Saab, è già utilizzata dalla Royal Air Force.

Leonardo è in trattativa con diverse Forze Aeree interessate a questa capacità.

(Francesca Piscioneri, editing Stefano Bernabei)