ROMA (MF-DJ)--"Il virus ci ha fatto capire come gli strumenti digitali possano creare semplificazione e efficienza. Ora la sfida è trasformare l'emergenza in vera cultura, a cominciare dal modo in cui gli uffici pubblici progettano i servizi per i cittadini". Lo ha detto a Repubblica Andrea Quacivi, il manager che dal 2017 dirige Sogei, la società controllata al 100% dal Tesoro che -in cordata con Cdp, Leonardo spa e Tim- partecipa alla gara del cloud nazionale della Pubblica amministrazione. Secondo Quacivi il cloud della Pa "si può completare entro il 2022".

Dai 4 mila metri quadri del data center di Sogei, stanzoni refrigerati pieni di server, passa buona parte della vita degli italiani. Qui vengono progettate molte delle applicazioni digitali della Pubblica amministrazione, comprese quelle che ci stanno aiutando ad affrontare la pandemia: dal Green pass ai portali per ristori e bonus edilizi. La pandemia è stata un acceleratore, anche nella Pa: nel 2020 Sogei "ha erogato alle amministrazioni servizi per 626 milioni, quasi il 9% in più rispetto all'anno precedente. Prima, durante il lockdown, le abbiamo aiutate a portare la loro organizzazione nel digitale, poi abbiamo progettato gli é necessari alla ripartenza, come il Green Pass. Le tecnologie ci sono tutte, ma la pandemia ha aumentato il grado di consapevolezza: abbiamo scoperto che digitale significa produttività, semplificazione e anche libertà. Ora dobbiamo fare in modo che ai nuovi strumenti si accompagni una diversa cultura, anche nella Pa. Un diverso modo di lavorare, non più verticale ma basato sulla collaborazione, e di progettare i servizi. O gli strumenti da soli non basteranno".

Nelle pagelle europee sul digitale l'Italia è a fondo classifica. I soldi del Pnrr ci permetteranno di risalire: "ci sono 50 miliardi per centrare o anticipare gli obiettivi Ue al 2030. L'Italia ha strumenti, interpreti, risorse, mi aspetto una grande accelerazione. Ma è importante avere capacità di esecuzione".

Il cloud unico della Pa è importante perché "oggi ci sono 33 mila amministrazioni con 11 mila data center, di cui solo una cinquantina ha caratteristiche di sicurezza. Gli attacchi cyber sono cresciuti del 60% tra il 2017 e il 2020, sempre più evoluti. Il cloud unico sarà un'infrastruttura di massima sicurezza".

Il bando, però, tarda. "Il ministro Colao ha detto che nei primi giorni del 2022 verrà pubblicata la gara, per essere aggiudicata nel corso dell'anno e arrivare al collaudo entro la fine del 2022. I tempi tecnici ci sono, noi stiamo già lavorando sulla proposta".

Le pubbliche amministrazioni "andranno accompagnate nei percorsi formativi e di sviluppo, Sogei lavorerà soprattutto su questo.

Il cloud unico è una sfida culturale, perché permetterà di costruire servizi e un'esperienza per i cittadini completamente diversi".

Dopo l'interessamento del fondo Kkr per Tim si torna a parlare di rete unica. All'Italia "serve che tutti i cittadini siano connessi per fruire dei servizi digitali. Chi vive in città è facilitato dalla banda larga, nelle aree più remote anche con il 5G. Abbiamo una pluralità di opportunità ma se per questo serve un mix di operatori non sta a me dirlo".

Nel piano industriale al 2023 prevedete decine di assunzioni, ma in Italia "ci sono troppo pochi laureati in discipline tecnico-scientifiche e sono molto ambiti sul mercato. Noi stiamo continuando a lavorare per attrarre talenti, e ci stiamo riuscendo. Negli ultimi due anni abbiamo assunto oltre 500 persone, tra neodiplomati, esperti e laureati. Continueremo così".

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November 30, 2021 02:14 ET (07:14 GMT)