Le transazioni sulla Borsa di Londra, Deutsche Boerse, Euronext e altre borse in Europa richiedono due giorni lavorativi per essere regolate, con un ritardo di un giorno lavorativo (T+1) negli Stati Uniti da maggio.
L'Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati, l'organo di controllo dei mercati del blocco, ha tenuto un'udienza mercoledì, durante la quale un sondaggio tra i partecipanti ha appoggiato in modo schiacciante l'opzione di completare il T+1 nel quarto trimestre del 2027.
La Gran Bretagna ha puntato alla fine del 2027 al più tardi, e nel corso di quest'anno la Commissione Europea esecutiva dell'UE dovrebbe proporre una data, con i preparativi tecnici già in corso.
"Il quarto trimestre del 2027, con tutto quello che sta già accadendo, penso sia realistico, non credo sia troppo azzardato", ha detto all'udienza Sebastijan Hrovatin, funzionario senior della Commissione Europea, aggiungendo che la decisione finale spetterà agli Stati dell'UE e al Parlamento Europeo.
Andrew Douglas, capo del gruppo industriale britannico T+1 che sta compilando le raccomandazioni per i regolatori del Regno Unito, ha detto che queste includeranno una data di trasferimento "che sembra sempre più la fine del 2027, probabilmente settembre, ottobre".
Douglas ha detto di non essere sicuro di come l'UE e il Regno Unito possano cooperare formalmente, date le sensibilità politiche post-Brexit, ma è necessario che entrambi si allineino agli Stati Uniti.
Douglas ha detto che, affinché il coordinamento UE-Regno Unito abbia luogo, l'UE deve "scegliere una data e rispettarla", come consigliato dal Presidente della Securities and Exchange Commission statunitense Gary Gensler.
Il successo percepito della mossa degli Stati Uniti ha portato a una "lobby volubile" in Gran Bretagna che chiede un cambiamento nel 2026, ma Douglas ha detto che "realisticamente, non sono sicuro che sia sul tavolo".
Inizialmente, l'EFAMA, l'organismo europeo dell'industria dei fondi, era tiepido nei confronti del T+1, ma ha dichiarato all'udienza che le sue opinioni si sono evolute dopo il successo del passaggio di Wall Street, con oltre la metà del trading azionario mondiale ora in T+1.
Vincent Ingham, direttore della politica di regolamentazione dell'EFAMA, ha affermato che la necessità di preservare la competitività dei mercati europei ha reso convincente la necessità che l'UE "passi il più rapidamente possibile, dal punto di vista pratico e operativo, al T+1, coordinandosi con il Regno Unito e la Svizzera".