ROMA (awp/ats/ans) - La richiesta è arrivata all'improvviso e senza avvisaglie: Lufthansa nelle trattative per chiudere il pagamento della seconda tranche della compagnia italiana Ita ha chiesto all'azionista, il ministero dell'economia e delle finanze (MEF), uno sconto sul prezzo, giustificandolo con il costo di alcuni investimenti fatti dopo l'accordo del 2023. Sarebbe questo, secondo quanto si apprende da alcune fonti, alla base del blocco dell'intesa Lufthansa Ita.

Il MEF - stando alle stesse fonti - avrebbe però considerato la richiesta non accettabile per diverse ragioni: la prima è che tutti gli investimenti fatti in questo periodi di transizione erano stati decisi in pieno accordo con la compagnia tedesca; il secondo che Ita ha migliorato la propria posizione economica e oggi vale anche di più.

Il confronto non metterebbe in forse la prima trance di 325 milioni e anche la scadenza del 4 novembre non sarebbe ultimativa. Il MEF, che sul tema non ha rilasciato alcun commento, non sarebbe intenzionato a far saltare l'operazione, ma vorrebbe procedere nel dossier, per il quale si è molto speso anche nell'Ue per superare tutti i nodi durante i mesi passati. La richiesta di Lufthansa, invece - spiegano le stesse fonti - avrebbe l'effetto di rendere "gratuiti" gli acquisti dei nuovi vettori aerei e non considera il fatto che, al di la del buon andamento attuale di Ita, il prossimo anno è prevista una crescita del traffico aereo per il Giubileo.